di Gian Francesco Romano
Nel suo colloquio con i religiosi, durato circa tre ore, il Papa ha risposto a molte domande dei Superiori e offerto molteplici spunti. Sul tema specifico dell’assemblea ha indicato che il compito dei religiosi è vivere il Vangelo alla lettera, sine glossa, e dare così testimonianza al mondo; in merito al rapporto con le Chiese locali ha messo in luce l’importanza che i religiosi si sentano completamente inseriti nella vita diocesana e sappiano contaminarla con i rispettivi carismi; ha poi chiesto di essere creativi con i giovani candidati alla vita religiosa e di vigilare sulle fasi del loro discernimento, anche per prevenire possibili scandali dovuti all’immaturità dei membri accolti; infine, ha ricordato l’importanza del servizio ai poveri, affermando: “se la Chiesa non lavora con i poveri non è Chiesa… La Chiesa deve essere povera con i poveri!”.
Nei due giorni precedenti, presso il Salesianum, avevano avuto luogo diverse sessioni di riflessione e confronto tra i superiori religiosi. Ad aprire le attività era stato il domenicano padre Bruno Cadoré, che aveva presentato le sfide della profezia ad intra e ad extra.
Successivamente, in un tavola rotonda erano intervenuti padre Fernando Millán Romeral, carmelitano, fra Michael Perry, dei Frati Minori, e fra Emili Turù, dei fratelli maristi, con degli interventi rispettivamente sul valore della formazione permanente, senza la quale decade tutto l’apostolato; sul valore profetico della verità, anche a fronte degli scandali che possono minacciare la reputazione di una congregazione; e sull’esperienza dei Fratelli Maristi di “Lavalla200”, che spinge ad integrare maggiormente nelle comunità l’interculturalità e la responsabilizzazione dei laici.
Nella seconda giornata di lavori era stato invece Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito dei Salesiani, a richiamare i Superiori Generali all’importanza di saper accettare le sfide del tempo presente – come il ridisegno delle presenze e il ridimensionamento dei fronti d’impegno – quale unico modo per lasciare spazio ai giovani religiosi.
Ulteriori informazioni sui documenti e le relazioni presentate sono disponibili sul sito “Vidimus Dominum”.