Il nostro Paese sta attraversando una situazione di diffusa insicurezza. La delinquenza e il crimine organizzato hanno fatto sì che la popolazione viva in un permanente clima di sfiducia, paura e senso di indifesa da parte dello Stato.
L’alleanza delle bande locali con i cartelli internazionali del narcotraffico ha trasformato l’Ecuador in un territorio in cui il controllo della commercializzazione della droga viene violentemente conteso. Questa situazione ha provocato la destabilizzazione del Governo e delle stesse strutture dello Stato. Attraverso l’indagine della Procura, nota come caso “Metastasi”, sono stati svelati i legami tra il narcotraffico e la classe politica, il sistema giudiziario e le stesse forze dell’ordine.
Nonostante gli sforzi del Governo per mantenere l’ordine e la pace sociale, martedì 9 gennaio l’Ecuador ha vissuto una delle sue giornate più violente, caratterizzata da attentati con bombe, saccheggi, rapine e dall’irruzione di un gruppo di criminali armati in una stazione televisiva. Ciò ha provocato uno stato di commozione a livello nazionale.
Di fronte agli ultimi eventi occorsi, è importante comunicare che tutti i confratelli salesiani stanno lavorando normalmente e le strutture fisiche delle nostre comunità non sono state colpite. Tuttavia, in città come Esmeraldas e Guayaquil, alcune famiglie, che fanno parte della proposta salesiana, hanno subito estorsioni da parte di bande criminali che operano in quelle zone.
Per garantire la sicurezza dei collaboratori delle comunità e delle opere salesiane, sono state adottate le seguenti misure: la sospensione delle lezioni in presenza nei 22 Centri Scolastici Salesiani (CES, in spagnolo) e nelle tre sedi dell’Università Politecnica Salesiana (UPS); l’utilizzo del telelavoro come suggerito dalle autorità governative; e l’applicazione di misure preventive di mobilità e di sicurezza per mantenere l’ordine e la sicurezza in ciascuna delle nostre presenze.
Infine, confidando in Dio e nella nostra Madre Ausiliatrice, speriamo che la tranquillità e la sicurezza tornino in Ecuador, per continuare a costruire una società pacifica per tutti.
Don Marcelo Farfán, SDB
Ispettore dei Salesiani in Ecuador