Argentina – Borse di studio per l’Integrazione Educativa

18 Novembre 2020

(ANS – Cordoba) – Il programma “Borse di studio per l’Integrazione Educativa” è un progetto realizzato dal 2007 dalla Parrocchia “San Giovanni Bosco e San Domenico Savio” di Cordoba, in collaborazione con il Gruppo BBVA. L’obiettivo dell’alleanza è di rafforzare l’integrazione e la permanenza nel sistema educativo (scuole medie inferiori e superiori) degli adolescenti tra i 12 e i 19 anni, le cui famiglie hanno un basso livello di reddito insufficiente a sostenere la loro educazione.

Uno dei maggiori problemi dell’educazione in America Latina in generale, e in Argentina in particolare, è la disuguaglianza, che si correla in maniera molto forte con la malnutrizione, il lavoro minorile e la disgregazione familiare. Tutto ciò porta a un alto e preoccupante tasso di abbandono scolastico e al fatto che i bambini provenienti da famiglie povere che comunque frequentano la scuola, hanno però meno risorse per il loro apprendimento.

L’educazione pone quindi un dilemma. Da un lato, serve come strumento per la mobilità sociale verso l’alto e per il raggiungimento dell’equità sociale; dall’altro, richiede determinati livelli di equità sociale per garantire la qualità. Diventa così visibile la necessità di un cambiamento nei modelli di distribuzione del reddito.

Il programma Borse di studio per l’Integrazione Educativa mira proprio a superare questo problema, fornendo assistenza economica ai giovani in situazioni di vulnerabilità, in modo che possano proseguire i loro studi. Inoltre, assegna ad ogni studente un tutor, che ha la responsabilità di accompagnarlo e di collaborare al suo sviluppo.

Mariel, è una di questi tutor, che lavora anche come volontaria nell’area di sostegno scolastico della parrocchia “San Giovanni Bosco e San Domenico Savio” di Cordoba –frequentata da molti minori che provengono dalla baraccopoli di “El Tropezón”.

La borsa di studio, racconta, viene utilizzata per l’acquisto di libri, fotocopie, materiale scolastico, così come articoli per l’igiene personale, merende e spese per i trasporti da e verso la scuola. “Gli aiuti per molti versi sono un incentivo, soprattutto per i più grandi. La maggior parte degli acquisti vengono fatti dalle madri, ma i più grandi si organizzano da soli con i loro acquisti, pianificano, fanno i conti e analizzano”, riporta Mariel.

Quest’anno, a causa della pandemia e dell’isolamento forzato, molte famiglie sono rimaste senza reddito, mentre i bambini e i giovani hanno smesso di frequentare la scuola, quindi la borsa di studio è stata rivolta soprattutto all’acquisto di cibo.

Per quanto riguarda la sostenibilità dello studio, la pandemia e l’isolamento hanno comportato grandi difficoltà nello svolgimento dei compiti, poiché la maggior parte dei ragazzi possiede telefoni e dispositivi relativamente vecchi e condivisi tra 2 o 4 persone, Internet li raggiunge a malapena e tanti di loro non sanno maneggiare strumenti informatici come Word, Excel o Google Drive.

Ma Mariel ricorda che “Don Bosco consigliava di stare al fianco dei giovani, di ascoltarli, di consigliarli e di accompagnarli”. Per questo, da parte sua, ha fatto e fa tutto ciò che è in suo potere per permettere a questi bambini di continuare gli studi. Si tiene in contatto con le famiglie per telefono, è attenta alle scadenze per la rendicontazione delle spese, fornisce loro gli strumenti per poter fare i compiti e li aiuta. Inoltre, è andata lei stessa a perora la loro causa presso la banca affinché i ragazzi potessero mantenere il sussidio e le spese e loro disponibilità tenessero in considerazione il contesto attuale.

Tutto questo parla di un impegno e di un amore eccezionali.

Il Gruppo BBVA, con il programma di Borse di studio per l’Integrazione Educativa, e l’oratorio della parrocchia “San Giovanni Bosco e San Domenico Savio”, svolgono un ruolo fondamentale nella vita di molti bambini, adolescenti e giovani, contribuendo al loro sviluppo integrale.

Fonte: Don Bosco Norte

InfoANS

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