Ecuador – “A partire dal cinema possiamo dare una risposta pastorale”

30 Luglio 2020

(ANS – Quito) – Per i salesiani i media hanno un ruolo fondamentale nella missione di educare ed evangelizzare dei giovani. È un’eredità ricevuta direttamente da Don Bosco, attraverso la lettera sulla diffusione della buona stampa, e che continua a dare frutti anche oggi, come nel caso del “Zatti, hermano nuestro”, il film uscito l’11 luglio scorso, il cui sceneggiatore e regista è don Ricardo Cámpoli, SDB.

Per saperne di più su questa produzione, venerdì 24 luglio, l’Ufficio Salesiano di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria dell’Ecuador (ECU) ha organizzato una conferenza internazionale online dal titolo “Dall’idea alla produzione”. Vi si sono collegati più di 40 partecipanti, tra Salesiani, formandi, membri della Famiglia Salesiana e collaboratori, di diverse comunità e opere, di Ecuador, Colombia, Perù, Bolivia, Uruguay e Argentina.

La moderazione dell’incontro è stata affidata a Marcelo Mejia, Delegato di Comunicazione di ECU. Il primo intervento è stato tenuto da don Gildásio Mendes dos Santos, Consigliere Generale per le Comunicazioni Sociali, che ha ricordato come il film rappresenti un invito ad abbracciare il valore della santità come messaggio primario della missione educativa ed evangelizzatrice portata avanti dai salesiani insieme ai giovani di tutto il mondo.

“Il film su Zatti è un’opera d’arte e di comunicazione con la quale si può conoscere la grandezza di questo salesiano, e in cui si vede anche l’importanza della comunicazione per lasciare alle comunità un’eredità sulla vita e la storia di questi personaggi”, ha affermato il Consigliere Generale, sottolineando il valore artistico, spirituale e salesiano di questo prodotto cinematografico.

Successivamente, don Francisco Sánchez, Ispettore ECU, ha parlato dell’importanza di seguire il cammino dei salesiani che, come Zatti, hanno dedicato tutta la loro vita al servizio degli altri. E ha aggiunto: “Proporre ai giovani che il carisma salesiano valga la pena e che la santità possa essere raggiunta è una sfida che dobbiamo raccogliere”.

Nel prosieguo dei lavori don Cámpoli ha rivelato i dettagli delle location, il periodo delle registrazioni, gli investimenti necessari per le riprese, le difficoltà sorte lungo il percorso, ma anche le gioie vissute durante le riprese. “Lungo la strada fatta c’è stato sempre un filo conduttore: la passione dei salesiani per i giovani, per annunciare loro il Vangelo, per incoraggiarli a fare il bene, per camminare con loro affinché scoprano Gesù… Qui tutti i media giocano un ruolo fondamentale”.

Il cinema è senza dubbio un mezzo per rispondere alle sfide pastorali attuali, ed è per questo che don Cámpoli intende continuare ad adoperarsi nel settore: uno dei suoi progetti futuri è raccontare la vita della Beata Laura Vicuña.

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