Nella serata del 31 gennaio, festa di Don Bosco, salesiani, giovani e laici hanno dato vita a quella che ha preso il nome di “Notte dell’Agape”, durante la quale sono stati proiettati, e successivamente premiati, sei cortometraggi realizzati da laici collaboratori nella missione.
“Dalle produzioni di Broadway di due anni fa, alle presentazioni culturali internazionali dello scorso anno, quest’anno siamo stati sfidati a mettere in mostra i nostri talenti nella settima arte, offrendo le nostre migliori performance sia nella recitazione che negli aspetti tecnici dei film” ha condiviso uno dei partecipanti, Artell Almonte.
“Ogni anno la Notte dell’Agape è diversa, ma è sempre eccitante, davvero qualcosa da portare avanti” gli ha fatto eco il collega Regiel Condino.
Durante la serata sono stati poi proiettati i sei corti: “Hiling ng Puso” e “Sinisila Ako ng Langit”, che presentano due storie di conversione; “LABoratoryo”, che mette in scena il lavoro di don George Schwarz nel laboratorio di Scienze dell’Istituto; “Upos”, che ruota attorno alle questioni morali della vita e all’accettazione delle realtà; e infine “Tapik” e “Uhay”, che sono ispirati alle storie di due laici collaboratori nella missione del centro educativo salesiano.
Il premio per il miglior film è andato a “Sinisila Ako ng Langit”, vincitore anche di diversi altri premi, e due corti hanno anche potuto vantare nella colonna sonora una canzone originale. In ogni caso, tutte le pellicole hanno ottenuto dei riconoscimenti; e, soprattutto, tutti hanno saputo sviluppare coerentemente il tema “Verso una fede più grande”.
A far parte della giuria che ha assegnato i premi c’era anche Jaime Fabregas, uno stimato attore caratterista del cinema filippino, il quale ha commentato: “Nel valutare i corti mi sono reso conto di quanto sia potente il cinema come mezzo per la formazione ai valori, per far riflettere e favorire il dibattito. È stato molto difficile per me scegliere chi sia stato più bravo, perché considero questi film come un lavoro collaborativo. Vorrei congratularmi con tutti coloro che vi hanno partecipato perché, pur con tutti i limiti di tempo, di budget e di risorse, sono riusciti a trasmettere efficacemente il messaggio che volevano condividere, dando importanti lezioni sull’amore per gli altri, il perdono, la comprensione dei difetti della nostra umanità, la speranza e soprattutto la fede in un Dio che è sempre lì per noi. Grazie per avermi coinvolto in tutto ciò, non vedo l’ora di vedere altri futuri film”.
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