Ad affiancarlo nella celebrazione c’erano i due sacerdoti consiglieri del Centro Storico-Teologico “Suor Maria Romero”: don Oscar Eduardo Brenes e don Cristian Alberto Bermúdez. Era presente anche suor Ena Veralís Bolaños, Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Centroamerica.

A causa della pandemia, l’accesso è stato limitato a sole 50 persone, tra religiose FMA delle diverse comunità del Costa Rica, benefattori e i rappresentanti di diversi gruppi e comunità.

A rendere possibile il restauro del mausoleo sono stati il grande amore e la devozione verso la Beata ancora molto vivi nella terra in cui ella visse e servì. L’Associazione degli Amici di Suor Maria Romero (ASORMARI) è andata infatti maturando l’idea di uno spazio, in un clima di pace, che favorisse maggiormente la preghiera e l’incontro con la beata.

Il rinnovato mausoleo ha ricercato l’essenzialità e l’austerità proprie della beata. La Croce sullo sfondo, che si estende fino alle estremità della parete, ricorda la Fontana viva da cui emanano tutte le grazie e le benedizioni per intercessione della Beata Maria Romero. Dieci colonne sostengono l’edificio e da lì sgorga l’acqua della Vergine che giunge infine negli specchi d’acqua che circondano il mausoleo, affinché il pellegrino possa berla e lasciare che la Madonna trasformi l’acqua nel vino che sostiene e rende felici attraverso la guarigione.

A motivo di questo evento, Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale delle FMA, ha inviato un emotivo messaggio: “Mi sento profondamente unita a voi in questo momento molto bello della benedizione del mausoleo di Sr. Maria Romero. Avete scelto un giorno molto significativo che ci ricorda il nome dolcissimo di Maria. Lei renda feconda di tanto bene questa vostra iniziativa e vi aiuti a scegliere e a dare il meglio di voi stesse ai piccoli, ai poveri, a chi è nella sofferenza, come è vissuta questa santa e grande Figlia di Maria Ausiliatrice”

Su YouTube è possibile vedere una presentazione del mausoleo – mentre su Facebook ci sono le foto.

Suor Marianela Fernández Alfaro, FMA

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