Il cardinal Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e promotore della GMG a Cracovia, spera che i giovani tornino nei loro paesi portandosi dietro la “scintilla della Divina Misericordia”. È un frutto molto prezioso, soprattutto oggi...
Non è stato il cardinale Dziwisz il primo promotore, ma i giovani stessi, che durante l’incontro con lui alla GMG di Madrid gli espressero il loro desiderio che la patria di Papa Giovanni Paolo II fosse l’anfitrione della GMG. Il nostro cardinale ha aderito a quest’iniziativa. Questa precisazione è importante, perché manifesta che fin dall’inizio dietro questo progetto della GMG stanno i giovani. Tornando alla sua domanda, bisogna far anche riferimento al messaggio di Papa Francesco per la GMG 2016, dove scrive: “Lasciatevi toccare della sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera, nel mondo ferito dall’egoismo, dall’odio, e da tanta disperazione. Portate la fiamma dell’amore misericordioso di Cristo – di cui ha parlato san Giovanni Paolo II – negli ambienti della vostra vita quotidiana e sino ai confini della terra”.
Concludendo, quanti giovani sono previsti a luglio a Cracovia?
Molti. Quest’incontro suscita grande interesse, lo mostra la cifra delle persone registrate: a metà febbraio erano quasi 600mila. Sono solo dati iniziali, i dati veri li conosceremo quando si arriverà alla seconda fase. E dobbiamo ricordarci che arriveranno molte persone che decideranno all’ultimo momento. Penso che 1,5-2 milioni di giovani non sia una cifra esagerata, per quanto riguarda la partecipazione alle celebrazioni finali che si svolgeranno sul “Campus Misericordiae”.
Lei ha rivolto anche un appello ai sacerdoti della Polonia...
So che questo appello è stato accolto dai molti sacerdoti, ne sono molto contento. Ho chiesto ai sacerdoti di impegnarsi con un segno concreto, di responsabilità verso le nuove generazioni polacche: il gesto di tirar fuori un po’ di denaro per aiutare qualche giovane che non può pagarsi il viaggio per Cracovia, che può essere un nostro dono sacerdotale ai giovani, in quest’Anno della Misericordia.