Le reti sociali oggi hanno un enorme successo perché soddisfano alcuni di questi bisogni sociali di base: connettono le persone, formano "comunità", creano spazi per il dialogo e l'incontro. Le reti si trasformano così in luoghi in cui ogni persona proietta e costituisce un noi che rispecchia i propri pregi, difetti, credenze, valori e persino le proprie paure.
Prima di pubblicare un post o condividere una foto sui propri profili, le persone consciamente o inconsciamente valutano: cosa penseranno gli altri di ciò che condivido? Cosa dice di me quanto inserirò in rete? Che immagine proietto?
Questo tipo di valutazione risponde al nostro bisogno di autostima e riconoscimento e anche al desiderio di emergere all’interno del proprio gruppo sociale, per così sentirci più importanti e rafforzare la nostra autostima.
Per una persona normale questo tipo d’interazione nelle comunità virtuali è solo uno dei tanti riferimenti della propria vita sociale, ma per chi ha problemi di autostima diventa un aspetto determinante per la propria immagine di sé.
Si può intendere allora come in rete vi siano moltissime persone che, nella loro ansia di apparire e di voler essere come la persona che ammirano, arrivano a creare account o profili falsi di personaggi pubblici. Non importa che in partenza si voglia adulare la persona ammirata. Alla fine si tratta di una menzogna.
È qualcosa che molte persone dicono di fare in buona fede, senza intenzione di nuocere a nessuno, ma sfortunatamente è proprio questo quello che fanno, perché così facendo in molte persone si crea un fraintendimento. La situazione è ancora più complicata quando, per danneggiare o diffamare qualcuno, vengono rubate le identità.
Tale pratica, inoltre, causa un profondo danno anche alla persona che la compie: gli impedisce di interagire con gli altri in uno scambio sincero, libero e autentico, perché distorce sin dal principio lo scopo di una comunicazione e relazione. Sfortunatamente, come sostiene Maslow, una relazione basata su una bugia continuerà a rafforzare la sensazione d’impotenza e di solitudine propria di chi indossa questo tipo di maschera.
Le reti sociali hanno un grande potenziale, ma questi tipi di comportamenti stanno diventando sempre più comuni. Papa Francesco ha invitato in molte occasioni ad essere attenti e a mettere l'intelligenza al servizio della verità e dell'amore, altrimenti le nostre interazioni nelle reti saranno tinte di menzogna e divisione, prive di un dialogo utile e costruttivo.
Tutti ricerchiamo l'accettazione e il riconoscimento e vogliamo essere amati e ammirati; ma molte persone che non si sentono felici con se stesse ricorrono a questo tipo di comportamento, che in qualche modo si rivela essere lenitivo della loro solitudine.