Questa classe media della santità – così definita dal Papa riprendendo un’espressione dello scrittore Joseph Malègue – è composta da persone che sono eroiche nella vita di tutti i giorni, persone integre; così voleva Don Bosco, il santo dei giovani, che li invitava e li guidava verso la santità essendo persone oneste, cercando il bene degli altri e così trovando anche il proprio bene.
Proporre ai giovani un cammino di santità oggi è difficile, ma proporre un cammino che inizi con la scelta di vivere nella verità, di non cambiare idea come una banderuola al vento, di essere fedeli ai principi, è un buon inizio. Anche Don Bosco propone ai giovani di vivere in questo modo, con gioia e naturalezza.
L’onestà e la verità sono sorelle perché portano le persone a riconoscere e amare ciò che sono in verità e a non ricercare false immagini; è un percorso che alla fine ci porta a confrontarci con ciò che è “la Verità e la Vita”, allontanandoci dal vivere in tutti quei territori che sono sabbie mobili piene d’incertezza, paure e relativismo.
In questo modo Papa Francesco mette in luce tra i santi questa “classe media della santità”, uomini e le donne che non sono sugli altari, persone che hanno percorso nel loro quotidiano questo cammino di vivere abitualmente alla presenza di Dio, senza grandi clamori o segni, semplicemente, nell’ordinarietà; persone che, pur se non si vedono, sono.