Dopo i dieci volumi dell’Epistolario di San Giovanni Bosco, l’ISS offre ora un ulteriore strumento per conoscere la ricca personalità del santo ed entrare più profondamente nelle sue visioni, nei suoi sentimenti e nella sua vita interiore. Si tratta dell’edizione scientifica della Predicazione del Fondatore della Congregazione Salesiana, pubblicata presso l’editrice universitaria LAS.
L’opera contiene l’edizione critica dei manoscritti autografi di 42 sermoni, composti nell’arco di oltre quarant’anni: dai panegirici popolari, scritti durante gli anni di seminario (1836-1841), al discorso pronunciato in occasione della consacrazione della chiesa di san Giovanni Evangelista in Torino il 28 ottobre 1882.
È una documentazione di particolare significatività per seguire l’evoluzione culturale, pastorale e spirituale del santo piemontese. Dal Don Bosco di prima maniera – come scrisse don Eugenio Ceria a proposito delle istruzioni parrocchiali popolari fatte durante il triennio trascorso al Convitto ecclesiastico (1841-1843) – al Don Bosco degli anni della maturità, personaggio stimato e venerato, invitato a parlare in occasioni importanti, come la consacrazione della basilica di Santa Maria Maggiore a Vercelli, la festa di san Filippo Neri nella diocesi di Alba, o la meditazione sulle sette parole di Cristo in croce presso l’Accademia Arcadia di Roma nel venerdì santo del 1876.
Alcuni di questi manoscritti, come quelli per le feste della Madonna e il panegirico di san Filippo Neri, sono molto importanti per capire la spiritualità di Don Bosco, apostolo dei giovani, fondatore e maestro di vita spirituale.
Dopo il saluto del Rettor Magnifico, prof. don Andrea Bozzolo, sono intervenuti sei relatori.
Il prof. don Massimo Schwarzel, SDB, uno dei curatori del testo, ha parlato dei problemi inerenti all’edizione critica dei manoscritti e ha illustrato i criteri editoriali adottati. Il prof. Gianpaolo Fassino, docente di antropologia culturale nell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, ha presentato il contesto storico e le usanze delle feste popolari nelle quali il chierico Bosco tenne i suoi panegirici in onore di sant’Anna, san Rocco, san Bartolomeo e dell’Assunta.
La professoressa Adriana Pelo, ricercatrice emerita di linguistica e filologia italiana presso l’Università Roma Tre, con una relazione molto apprezzata, si è soffermata ad illustrare gli aspetti linguistici e testuali della predicazione di Don Bosco. Il prof. don Aldo Giraudo, altro curatore, ha parlato della formazione retorica di Giovanni Bosco, dalle scuole elementari agli anni del Convitto ecclesiastico.
Sono seguiti due interventi su temi particolari. Il prof. don Giuseppe Biancardi, docente emerito di storia della catechesi, si è soffermato sulle istruzioni e le meditazioni al popolo preparate dal santo negli anni di frequenza al Convitto ecclesiastico; e il prof. don Antonio Escudero Cabello ha illustrato i tratti particolari della mariologia donboschiana, con una relazione intitolata: L’invocazione fiduciosa della Madre di Dio nella predicazione di don Bosco, devozione mariana e premura pastorale.
Il simposio, moderato dal Segretario Coordinatore dell’Istituto Storico Salesiano, prof. don Stanisław Zimniak, SDB, è stato apprezzato dai partecipanti e dalle numerose persone che si sono collegate online.