Moisés ha compiuto 14 anni il giorno della presentazione del documentario a Madrid, il 21 settembre. Non si stanca di ripetere che per lui è “un miracolo poter viaggiare e conoscere tanti Paesi e persone, perché non l’avrei mai immaginato”. Ieri, dopo aver salutato Papa Francesco e aver scambiato qualche parola con lui, ha confessato che è stato “il giorno più bello della mia vita”.
“Il Papa l’avevo visto solo in foto, perché mia nonna ne aveva una nella sua casa in campagna e anche Karen ha la sua foto nel suo ufficio, ma incontrarlo di persona è stato incredibile”, ha sottolineato Moisés. Accompagnati dal salesiano missionario don Juan Linares e dal portavoce di “Misiones Salesianas” e produttore del documentario, Alberto López, Moisés e Karen hanno realizzato “uno dei sogni del viaggio: poter salutare il Papa”.
La prima destinazione del tour europeo del documentario “Canillitas” (termine che letteralmente fa riferimento ai piccoli strilloni che vendevano i giornali agli angoli delle strade, ma che si è esteso a tutti i minori che si guadagnando da vivere con lavoretti informali, NdR) si è conclusa con un incontro con Papa Francesco dopo l’udienza generale.
Il produttore del documentario ha parlato al Santo Padre della campagna “Soñar sin cadenas” (Sognare senza catene) e gli ha consegnato l’ultima rivista di “Misiones Salesianas”. E dopo che ha presentato al Pontefice “il coraggioso Moisés, un minore lavoratore che si guadagna da vivere lustrando scarpe per aiutare la sua famiglia, ma che grazie ai Salesiani può anche studiare”, il Papa ha coinvolto il ragazzo in un dialogo.
Moisés gli ha consegnato un disegno della “Casa dei Canillitas” di Santo Domingo e gli ha detto che “tutti i canillitas ti mandano i loro saluti e pregano per te”. Il Papa ha poi chiesto a Moisés di portare “i miei saluti anche a loro”. Il Santo Padre ha chiesto al più giovane protagonista del documentario “quanti amici hai tra i Canillitas” e Moisés, dopo averci pensato un po’, ha risposto “più di cento”.
Il missionario Juan Linares ha detto al Papa che Moisés potrebbe pulirgli le scarpe se volesse, perché “lo fa velocemente e molto bene”, facendo sorridere Francesco. Karen, battezzata nell’incontro del giorno precedente in Vaticano davanti ai media come “la Mamma Margherita del progetto Canillitas”, ha regalato al Santo Padre il documentario su “Misiones Salesianas”.
“Per me, da cattolica, è stato impressionante poter essere così vicina al Papa. In quel momento, avevo in mente tutti gli educatori e tutti i bambini che sono passati attraverso il programma nel corso della sua storia”, ha raccontato Karen.
Papa Francesco ha chiesto a uno dei suoi assistenti due scatoloni di rosari da consegnare a Moisés “e da distribuire tra i canillitas del progetto Don Bosco”.
Il tour internazionale per la presentazione del documentario “Canillitas” prosegue ora a Vienna e poi a Varsavia, Bruxelles e Lisbona, prima di iniziare le visite dei protagonisti in 12 città spagnole, a partire dal 16 ottobre.
