Nella giornata di martedì 16 maggio il Consigliere Generale per la CS ha visitato il centro “Don Bosco Sozialwerk” (Opere Sociale Don Bosco), con sede a Vienna. Si tratta di un’opera salesiana ha conosciuto una grande crescita negli ultimi anni. “Sono felice che la preoccupazione per i rifugiati minorenni dell’Ispettoria dell’Austria trovi qui un’espressione visibile. Questi giovani appartengono ai poveri d’Europa!”, ha affermato il Consigliere Generale nella circostanza.
La principale missione del “Don Bosco Sozialwerk” è l’accoglienza e l’accompagnamento dei rifugiati minorenni non accompagnati. La maggior parte dei giovani accolti, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, proviene da Paesi che hanno sofferto molto negli ultimi decenni, come l’Afghanistan, la Siria e la Somalia. Dialogando con i ragazzi e ascoltando le loro storie, don Mendes ha aggiunto con evidente apprezzamento: “Sono rimasto impressionato dall’efficiente gestione del ‘Don Bosco Sozialwerk’ da parte del personale dipendente. Si percepisce quanto abbiano compreso lo spirito di Don Bosco”.
L’opera sociale, infatti, rappresenta un valido esempio di collaborazione tra Figli di Don Bosco e laici consapevoli e formati nel carisma salesiano, davvero corresponsabili nella missione. Per conto dei Salesiani di Don Bosco, sono quasi 70 gli impiegati laici dell’opera, e la loro formazione salesiana e l’accompagnamento sono organizzati e portati avanti con cura direttamente dall’Ispettoria.
Un altro compito del centro di Vienna riguarda il coordinamento dei quattro centri giovanili dell’Ispettoria austriaca. Don Mendes è rimasto colpito anche dalla visita ad uno di questi centri, dove vengono portati avanti laboratori creativi come la pittura, la fotografia, la musica, il teatro o il design, inquadrati come aree importanti in questo campo del lavoro sociale e giovanile.
Parlando delle sue impressioni sulla sua visita d’animazione in questo Paese, don Mendes ha affermato: “L’arte è un importante mezzo di espressione comunicativa e l’Austria ha un ricco patrimonio culturale. È bello vedere che i Salesiani di Don Bosco comprendano che questo patrimonio possa essere utilizzato con successo anche nel lavoro sociale con i giovani, valorizzando contemporaneamente l’eredità culturale in loro possesso e il desiderio di bellezza che ogni giovane porta nel cuore. Anche l’arte è infatti un potente mezzo di comunicazione, educazione ed evangelizzazione.”