La prima tappa del programma è stata la visita a Mons. José Mazuelos Pérez, Vescovo delle Isole Canarie, nel Palazzo Episcopale, un momento di dialogo franco e aperto, in cui è stato accompagnato anche da don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea.
Successivamente il Rettor Maggiore si è recato alla presenza salesiana di Las Palmas, dove quasi 2.000 giovani dei centri “Tomás Morales”, “Guanarteme”, “Árbol Bonito”, “Telde”, “El Polvorín-Fundación Canaria Maín” – animati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice – hanno accolto il X Successore di Don Bosco in un atto accademico iniziato con il tradizionale canto “Vivo in un arcipelago”.
Il primo omaggio è stato “Si sabes silbar” (Se sai fischiare), attraverso cui è stato ricordato l’arrivo delle FMA a Gran Canaria, nel 1939, e la loro successiva espansione sull’isola.
“Sono molto felice di poterci vedere e salutare” ha condiviso Don Á.F. Artime nel suo primo saluto ai moltissimi ragazzi e ragazze presenti, con le loro magliette colorate a dipingere il cortile di rosso, di giallo, di azzurro, di arancione e di bianco. “Mi è sembrato molto importante essere qui per celebrare i 75 anni di presenza salesiana a Telde e i 100 anni di quest’opera. Vi lascio la stessa profezia dei vostri amici di La Orotava: la cosa più bella che possiamo regalarci è che tutte le case di Don Bosco e Madre Mazzarello siano sempre luoghi di accoglienza dei giovani e di preparazione alla vita… La mia gioia più grande è immaginarvi ovunque, quando uscirete da qui, e che siate pieni di valori”, ha poi aggiunto.
“Come le onde ci bagnano e il sole che ci illumina, vogliamo continuare a vivere il messaggio di Don Bosco e lasciare che le parole del Rettor Maggiore, a cui siamo enormemente grati per la sua presenza e per il suo messaggio, si facciano strada. Questa sarà sempre la tua casa! Grazie Don Ángel” è stato poi il messaggio lasciato dai giovani al X Successore di Don Bosco, uscito dal cortile tra le ovazioni e le richieste di foto e di selfie. Ma prima di congedarsi, il X Successore di Don Bosco ha avuto ancora il tempo di ammirare l’azulejo – una ceramica smaltata della tradizione locale – che commemora la sua visita a Gran Canaria per questo solenne centenario.
Nel pomeriggio, gli eventi sono iniziati con un incontro tra il Rettor Maggiore e i membri della Comunità Educativo-Pastorale e della Famiglia Salesiana di Gran Canaria. Ad accoglierlo nell’aula magna è stato il Direttore dell’opera, don Carmelo Pulido, che ha parlato dei Rettori Maggiori che hanno visitato questa terra, a partire da Don Egidio Viganò, passando per Don Juan Edmundo Vecchi e arrivando fino a Don Pascual Chávez.
L’incontro ha previsto anche altri momenti simbolici ed evocativi, come un mini-concerto di alcuni brani musicali della tradizione locale e salesiana, preparati da una rappresentanza di insegnanti di musica delle scuole salesiane. Il rimando a Don Bosco e al suo celebre detto “Una casa salesiana senza musica è come un corpo senza anima” ha dato pertanto il via alle esibizioni. E il secondo e ultimo brano, “Salve, Don Bosco Santo”, ha visto la platea animarsi e accendersi come un corpo solo.
L’atto culturale è proseguito con un ricordo delle origini e del senso della Famiglia Salesiana, nel quale è stato ricordato. “Don Bosco fondò la Congregazione con un gruppo di suoi ragazzi. Erano ragazzi di strada. Erano cresciuti con lui e insieme avevano scoperto nuovi orizzonti per i quali valeva la pena scommettere tutta la loro vita. Quei giovani decisero di restare con Don Bosco perché il pane promesso non mancava mai e veniva distribuito ai poveri; il lavoro annunciato era la gioia di una dedizione quotidiana e senza riserve; il paradiso, una speranza certa che si radicava nella misericordia e nella tenerezza di Dio. Sì, Michele, Giovanni, Francesco, Giuseppe e tanti altri di quei ragazzi decisero di restare con il padre, l’amico, il maestro, il santo. Perché il suo sguardo profetico li affascinava, il suo cuore di buon pastore parlava loro di Dio, le sue mani operose e premurose sembravano loro canali che aprivano un mondo nuovo e migliore per tutti”.
Dopo questo sentito omaggio, il Rettor Maggiore ha voluto ricambiare tutto l’affetto esprimendosi con totale franchezza. “Sarei potuto venire a Gran Canaria una prima volta poco prima della mia nomina a Superiore dell’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice, ma questo non avvenne più perché nel frattempo venni eletto Rettor Maggiore. Come si dice, le cose buone arrivano a chi aspetta. Ora vi dico che resterei molto più a lungo in questa terra!”
Poi il Rettor Maggiore si è reso disponibile alle domande dei presenti e l’incontro si è concluso con una nuova esibizione musicale.
In seguito, si è svolta la celebrazione eucaristica, presieduta dallo stesso Rettor Maggiore. “Solo la fede è ciò che assicura il nostro futuro. Vivere da cristiani, fidandoci del Signore della vita che ci accompagna e che parlerà nel presente e nel futuro. Insieme a Maria Ausiliatrice, confidando in Lei, vedremo quali sono i miracoli nella vita dei giovani”.
La giornata si è conclusa con un brindisi nel cortile dell’opera, aperto a tutti coloro che desideravano dare ancora un saluto al Rettor Maggiore.
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Fonte: Salesianos.info