Al mattino, subito dopo le Lodi, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice è stata celebrata come di consueto l’Eucaristia, presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Nel corso dell’Eucaristia, il predicatore, don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, ha evidenziato come “il tema della Strenna è profondamente presente nelle nostre menti e nei nostri cuori. La parabola del lievito è straordinariamente feconda. […] L'’embrione’ del carisma che lo Spirito ha piantato nel tenero cuore di Giovanni Bosco continua a fermentare la famiglia umana di oggi".

“Come i tanti chicchi di grano che formano il pane dell'Eucaristia – ha proseguito don Playà – siamo tutti chiamati a unirci intensamente perché Cristo, attraverso il dono della nostra vita, sia nutrimento per i bambini, i giovani e gli adulti che Lui stesso pone davanti ai nostri occhi”.

Al termine dell’Eucaristia, poi, i partecipanti alle Giornate si sono ritrovati davanti alla statua di Don Bosco, per la tradizionale fotografia di gruppo insieme al Rettor Maggiore.

Subito dopo, a partire dalle ore 10.30, sono riprese le attività, con i presenti suddivisi in diversi gruppi sulla base delle rispettive vocazioni (laici, religiosi, consacrati secolari).

I lavori pomeridiani, presso il Teatro Grande di Valdocco, sono iniziati in un clima di allegria e fraternità con la presentazione di alcuni dei gruppi della Famiglia Salesiana tra cui quello delle Suore di Gesù Adolescente e quello della Comunità della Missione di Don Bosco.

La sessione assembleare si è poi concentrata sulla santità salesiana di Artemide Zatti, grazie al prezioso intervento di don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana. Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, don Cameroni ha sottolineato in particolare come il santo salesiano abbia vissuto il suo “essere lievito” ispirandosi a Don Bosco, ovvero “facendo le cose con amore e per amore” e sempre con fiducia in Dio e in Maria Ausiliatrice. È stata poi rimarcata la dimensione laicale della sua santità, cioè, “l’esercizio della carità nella semplicità di un piccolo ospedale e di una piccola città. Egli è un esempio e un modello di consacrazione al suo popolo nel lavoro quotidiano, avendo Dio come fonte, motivazione nella fede e fine della sua vita”. E infine l’invito a seguire l’esempio di Artemide Zatti, a prendere le nostre biciclette per andare verso chi ha bisogno, verso i poveri, verso i piccoli, portando loro la Parola di Dio.

Successivamente, alcuni giovani dell’Ispettoria salesiana dell’Italia Lombardo-Emiliana hanno esposto le loro testimonianze su Sant’Artemide Zatti, spiegando cosa secondo loro dice il santo salesiano a un giovane d’oggi. Sono stati molteplici gli spunti di riflessione offerti da questi giovani, concordi nell’affermare che Artemide Zatti riassuma bene il concetto di santità salesiana e che sia uno stimolo a camminare sulla via della santità, amando Gesù e avendo a cuore il prossimo.

Si è proseguito con l’atteso Momento Giovanile, che occuperà tutto il resto del pomeriggio e che si articola in sei diverse attività. Il team di coordinamento delle GSFS 2023 ha infatti voluto offrire un momento di dialogo e interazione tra i giovani e i membri della Famiglia Salesiana.

La giornata si chiuderà con una serata di fraternità, prima di riprendere i lavori nella giornata conclusiva di domani, 15 gennaio.

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