Nell’introduzione della Messa sono state ricordate con affetto e gratitudine le sei pioniere missionarie FMA arrivate a Tanjore, in India, nel 1922, per il loro instancabile lavoro di radicamento della missione FMA sul suolo indiano. In segno di ringraziamento al Signore per il suo accompagnamento in questo secolo di apostolato e servizio, 100 lumini sono stati portati all’altare dalle FMA e da alcuni membri della Famiglia Salesiana.

Il Rettor Maggiore, da parte sua, ha osservato, guardando tutti i presenti, che in cielo San Giovanni Bosco e Madre Maria Mazzarello saranno certamente felici di vedere i loro figli spirituali e tutta la Famiglia Salesiana lì radunati. In questo giorno di grande gioia, il Rettor Maggiore ha invitato i presenti a celebrare la fede che li ha guidati fino ad oggi e a ringraziare il Signore per la storia salvifica che in questi cento anni ha trasformato la vita di tanti giovani emarginati.

Nell’omelia, il Rettor Maggiore ha richiamato tre punti.

–       L’umile ambiente di Mornese come testimonianza del fatto che è stata la mano di Dio a guidare la missione delle FMA negli ultimi 100 anni in India e in 150 anni nel mondo.

–       Ha ringraziato lo Spirito Santo che ha guidato le sei pioniere missionarie FMA a condividere la fede e l’amore di Dio con i più bisognosi in terra indiana.

–       Infine, ha invitato tutti a guardare al futuro con la medesima fede che ha guidato l’Istituto FMA negli ultimi 150 anni; e ha anche insistito sul fatto che bisogna sempre rimanere fedeli ai più poveri tra i poveri, come richiede l’identità carismatica.

Concludendo, ha citato San Giovanni Bosco e ha affermato: “Cari giovani, il mio unico desiderio è di vedervi felici adesso e nell’eternità”. E poi, congratulandosi con le centinaia di ragazze che hanno animato la liturgia con grande cura, le ha esortate a rimanere felici nella fedeltà a Dio.

Al termine dell’Eucaristia, la Famiglia Salesiana ha salutato con affetto il Rettor Maggiore e la Madre Generale FMA con le sue Consigliere.

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