“Sono bambine, si sentono bambine, si vestono da bambine e si comportano da bambine, ma di notte si trasformano per sembrare più grandi e fare cose che non corrispondono alla loro età. Lo fanno perché sono povere e perché è l’unico modo che hanno per avere qualcosa da mangiare e sopravvivere” spiega il salesiano don Jorge Crisafulli, che avviò questo progetto nel 2017.
Quello che iniziò quasi per caso, quando lui stesso chiese ad un gruppo di minorenni che si prostituivano per strada se non volessero cambiare vita, se non avessero sogni... è diventato un progetto in cui è stata coinvolta persino la first lady della Sierra Leone.
Per tutto questo al progetto è stato assegnato il prestigioso premio promosso da “ABC Solidale”, che porta in dote con sé un assegno di 40.000 euro.
“Sono molto grato per questo premio, che dà riconoscimento a tutto il lavoro che c’è dietro: ‘Misiones Salesianas’, gli assistenti sociali, gli infermieri, gli psicoterapeuti... è un miracolo quotidiano vedere queste ragazze tornare e sorridere. Questo significa che hanno superato i loro traumi e sono protagonisti della loro vita”, prosegue don Crisafulli.
Un nuovo centro terapeutico e di riabilitazione, chiamato “Nuovo Don Bosco Fambul” e unico nel suo genere nella regione dell’Africa occidentale, permette alle ragazze di vivere in un ambiente sicuro per superare i loro traumi e iniziare una nuova vita. L'assistenza sanitaria, il sostegno psicologico, spirituale, morale e sociale, l'atmosfera familiare, l’atteggiamento attento e delicato, nonché i laboratori, l’educazione e la formazione professionale e la convivenza con altre minorenni contribuiscono al successo del loro reinserimento nella società.
Il documentario “Love” del 2018, prodotto da “Misiones Salesianas” denunciò la situazione che queste ragazze erano costrette a dover vivere, e mostrò il lavoro dei salesiani per combattere le mafie e la corruzione diffusa. “Siamo riusciti a far sì che i minori fossero considerati per quello che sono, vittime e non colpevoli”, ricorda ancora don Crisafulli. Grazie al documentario e alla testimonianza delle sue protagoniste presso le istituzioni europee, il Presidente della Sierra Leone ha decretato un’emergenza nazionale sugli abusi sessuali sui minori e sono state cambiate le leggi nel Paese, a vantaggio e tutela delle giovani vittime.
Il premio ha anche due dediche speciali: ad Augusta ed Aminata, due giovani riscattate dal programma “Girls Os+” e protagoniste di “Love”. Augusta, che grazie a questo progetto aveva potuto realizzare il suo sogno di avviare una piccola impresa di catering, ha dato testimonianze in tutta Europa, incontrando il Papa e Presidenti nazionali, ed era divenuta un modello per tutte le ragazze del “Don Bosco Fambul”. Purtroppo, è deceduta nel giugno del 2020, perché per paura di contrarre Covid-19 non si era recata in ospedale a ritirare le medicine per l’HIV. Aminata, invece, era stata tra le più segnata dalle sue esperienze passate e fu l’unica ragazza tra quelle recuperate da don Crisafulli a non aver mai abbandonato completamente la prostituzione. Dai salesiani di Don Bosco Fambul riceveva comunque aiuto e accompagnamento, ma è stata uccisa per strada a marzo scorso.