La comunicazione può essere vista sotto vari aspetti e i Figli di Don Bosco sono portatori di uno stile particolare di comunicazione sociale, che è veramente salesiano in quanto ereditato da Don Bosco: è lo stile che prevede la presenza attiva tra i giovani. Pertanto, oggi, gli educatori salesiani, internet e in particolare i social media sono il nuovo cortile, o, come disse Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito, il “cyber-cortile della gioventù”.
Tutti i delegati e i laici collaboratori della missione salesiana presenti all’ultimo incontro hanno espresso la loro gratitudine per questa iniziativa, voluta e guidata dal Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes. Questi, in apertura dell’ultimo incontro, ha incoraggiato i partecipanti a continuare il lavoro di animazione della Scuola di Comunicazione Sociale nelle loro rispettive Ispettorie e tra i giovani.
La maggior parte dei delegati ha espresso come la scuola abbia arricchito la loro comprensione della Comunicazione Sociale salesiana, abbia favorito la comunione e la connessione con il resto della regione, e abbia rappresentato anche un bel passo avanti nella sinodalità della comunicazione; inoltre, hanno apprezzato la qualità e il contenuto dei vari relatori durante la scuola di comunicazione.
Alcuni hanno anche manifestato come intendono dare concretezza a questa iniziativa nel loro prossimo lavoro pastorale nel campo della comunicazione, e la maggior parte dei Delegati ha anche espresso la speranza che ci sia maggior lavoro in rete e collaborazione tra i diversi settori, specialmente con la Pastorale Giovanile.
I vari input ricevuti durante i mesi hanno dato ai partecipanti una visione profonda del mondo della comunicazione, soprattutto attraverso delle “lenti salesiane”. Don Bosco ha imitato Cristo narratore e ha plasmato un suo stile nel suo modo univoco di comunicare con i giovani del suo tempo. Cristo rimane per i salesiani il modello più alto di comunicazione e ogni salesiano parte dalla propria esperienza per mettersi al servizio della Buona Novella per il mondo e più in particolare per i giovani.
Nelle sue osservazioni conclusive don Gildasio ha manifestato la sua gratitudine ai partecipanti per il successo di questa Scuola di Comunicazione Sociale, compresa l’équipe di Haiti, che vi ha partecipato, nonostante molte sfide. Infine, ha ringraziato l’equipe che ha contribuito a renderla possibile, e specialmente don Rigobert Fumtchum, Coordinatore regionale di Comunicazione Sociale per l’Africa e il Madagascar, e ha sottolineato che, come regione, l’Africa-Madagascar “ha un grande cuore, una grande anima e una grande visione. Condividete, ascoltate e camminate insieme”.