A Manouba i salesiani animano la scuola primaria fino alla sesta classe, oltre ad un asilo; in totale i beneficiari sono circa 900 ragazzi e ragazze – dei quali appena 2 cristiani, il resto sono tutti di fede islamica; vi è poi l’oratorio, aperto ad un centinaio di ragazzi e ragazze, tutti musulmani.
A Tunisi, invece, è presente una scuola mista che dall’asilo fino alla nona classe, e beneficia oltre 1.000 allievi.
Quanto alle parrocchie, si tratta di un servizio pastorale che i salesiani condividono anche ad altri sacerdoti diocesani, in favore dei pochi fedeli cattolici in Tunisia – per lo più migranti subsahariani o lavoratori europei. Esse sono la parrocchia dedicata a santa Giovanna d’Arco, presso Tunisi, e un’altra parrocchia ad Hammamet, più al Sud della Tunisia, dove vanno i due sacerdoti salesiani che sono a Tunisi.
La composizione della comunità risulta fortemente eterogenea, per età (dai 25 ai 73 anni) e per provenienza (i suoi membri sono originari di Spagna, Italia, Libano, Ciad e Rep. Dem del Congo).
Tra tutti il veterano è don Bashir Souccar, originario di Aleppo, che ha lavorato 42 anni ad Alessandria d’Egitto e due anni a Betlemme, in Palestina, prima di esser mandato come missionario in Tunisia. Oggi s’impegna fortemente in questo suo nuovo incarico, cercando di far conoscere Don Bosco ai giovani allievi musulmani, a tutto il personale della scuola, e ai giovani e agli animatori dell’oratorio.
Ecco la sua testimonianza:
“Per la formazione dei giovani della scuola passo ogni mattina nelle classi a condividere la ‘parola del mattino’, o ‘buongiorno’, visitando a turno ogni giorno un’annata del ciclo, dalle seconde alle seste della primaria, considerando che ogni annata è composta da 4-6 classi delle diverse sezioni. La parola del mattino la attingo dalla letteratura ispirata al sistema preventivo salesiano – quali il Bollettino Salesiano, le Strenne o i Messaggi del Rettor Maggiore, o i testi del Papa come l’enciclica Fratelli Tutti – che possono concernere un pubblico universale pluri-religioso. La lingua usata ufficialmente è l’arabo, ma allego spesso anche la traduzione francese. E termino ogni intervento con un’invocazione a Dio.
Alla scuola facciamo anche la formazione pedagogica salesiana al corpo insegnante e al personale non scolastico. Per loro utilizzo soprattutto gli articoli mensili del Bollettino Salesiano italiano della rubrica ‘Come Don Bosco’, che traduco e adatto in arabo.
All’oratorio lavoriamo alla sera del sabato e della domenica, e durante l’estate e nei periodi di vacanze prolungate si organizza una specie di Estate Ragazzi… La formazione all’oratorio è impartita a tutti soprattutto con la ‘parola della sera’ o ‘buonanotte’, che ha le stesse caratteristiche della ‘parola del mattino’, ma che si conclude sempre con un’invocazione: per la pace, la fratellanza, la riconciliazione, per i poveri, i rifugiati….
E anche agli animatori dell’oratorio c’è una formazione pedagogica appropriata, le cui fonti e argomenti sono simili a quelli utilizzati per gli educatori della scuola”.
L’impegno di don Souccar a trasmettere il carisma salesiano e a far conoscere il Sistema Preventivo di Don Bosco non ha confini. Infatti, di recente si è impegnato anche a condividere, tradotti in arabo, i post su Facebook del Rettor Maggiore.
Per chi lo desidera, in coda a quest’articolo sono liberamente disponibili alcuni articoli del Bollettino Salesiano italiano tradotti in arabo da don Souccar.