I lavori della Commissione sono stati presieduti dal Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, affiancato dal suo collaboratore nel medesimo Dicastero, don Francisco Santos, e hanno visto l’accompagnamento del Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy.
“Il lavoro è stato intenso sia a livello di preparazione, sia di piccole équipe, sia di sintesi condivisa. Ma è stato un lavoro appassionato, nato dalla coscienza che la formazione continua e la formazione iniziale sono il nostro futuro: nostro non solo come Salesiani della Regione, ma anche dei giovani che ci chiedono vicinanza, competenza e profondità nello Spirito di Don Bosco” ha commentato don Erino Leoni, Coordinatore Regionale per la Formazione.
Le attività hanno ripreso i tre nuclei tematici del CG28:
La PRIORITÀ DELLA MISSIONE SALESIANA TRA I GIOVANI DI OGGI (1°) ha messo in luce che la formazione non nasce per i giovani, ma con i giovani.
Il PROFILO DEL SALESIANO OGGI (2°) è emerso come dono consegnato da Dio e dai giovani, e come risposta a Lui e a loro.
Per questo, la MISSIONE E FORMAZIONE CON I LAICI (3°) non possono che essere congiunte, perché il dono del Carisma non può crescere se non dentro una comunione, una capacità di relazionarsi con Dio, con i giovani e insieme ai laici.
In tal senso, è stato osservato, la chiamata è sfida e la sfida chiamata, che deve essere concretizzata in una risposta declinabile poi in un itinerario, da accompagnare gradualmente, attraverso scelte coraggiose che coinvolgono TUTTI: dai confratelli con età ed esperienze molto ricche, sino ai salesiani più giovani.
I quattro giorni di lavoro hanno fatto emergere, nei contributi di tutti, una passione rinnovata per la formazione, una comunione crescente per e nella Regione, un desiderio di concretezza che ha il sapore della parresia.
Al termine dei lavori, contrassegnati dal riferimento costante alla Parola di Dio, da una grande sinergia e da interventi qualificati, sono stati individuati tre obiettivi per ogni nucleo, tre processi e una serie di interventi da plasmare nel corso del prossimo sessennio.
“Ora il nostro lavoro continua per tracciare le linee operative da consegnare al Dicastero, ma soprattutto agli Ispettori, perché diventino governo” ha concluso don Leoni.