“Un uomo di Dio. Cubano a pieno titolo. Un missionario instancabile nei villaggi di Guamá, nella Cuba orientale, amante della montagna, dell’arte e della letteratura, appassionato soprattutto dei giovani” lo hanno definito, sulle reti sociali, i suoi confratelli.
La Messa per il suo compleanno è stata celebrata da don Roccaro, che nell’omelia ha indicato come questo anniversario sia un atto di ringraziamento per tutte le persone che hanno condiviso con lui questa strada e lo hanno aiutato ad arrivare dove è ora.
“Quel poco che ho fatto nella mia vita, non l’ho fatto da solo, non è opera mia, ma dei tanti che mi hanno aiutato” e in primo luogo Dio, ha sottolineato.
Il sacerdote ha ringraziato la sua famiglia, che lo ha sempre accompagnato durante la sua vita sacerdotale, tutto il popolo del suo paese natale, Scorzé, i salesiani, grazie ai quali ha potuto terminare gli studi e trovare la strada verso la vocazione religiosa, e i suoi confratelli sacerdoti con cui ha trascorso molti anni a Cuba, dove venne inviato come missionario 50 anni fa.
Il sacerdote ha anche sottolineato che, in questo periodo, è necessario costruire ponti tra gli stessi cattolici, e ha chiesto ai fedeli di essere “cercatori di Dio”. “Trovo molto difficile pensare che due persone di vita religiosa non possano essere d'accordo, che siano nemici, opposti”, ha detto.
Don Roccaro ha anche sottolineato che l’obbedienza è essenziale nella vita, grazie ad essa l’apostolato diviene fecondo. “Perché non è quello che scelgo io, ma quello che mi viene detto, quello che Dio vuole”, ha detto. Qui sta “non solo la pace, la fecondità, ma anche la felicità”, ha aggiunto.
Infine, il sacerdote ha chiesto ai fedeli di pregare per lui affinché “quando Dio lo vorrà, possa incontrare questo Dio, questo mistero che tante volte ho voluto conoscere in profondità”.
Don Bruno Roccaro nacque a Scorzé, Venezia (Italia) il 23 luglio 1920, ultimo di 17 figli di Maria Bertolin e Pietro Francesco Roccaro, una famiglia di origine contadina e di vita semplice, dove respirò un “clima di fede” e dove tutti erano “molto impegnati in attività pastorali”, ha aggiunto.
Venne accettato come allievo in una scuola salesiana, alla quale si recava ogni giorno in bicicletta, poiché si trovava a 11 chilometri da casa sua, e nel 1937 entrò nel noviziato di Este. L’anno successivo emise i primi voti come salesiano e fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1949, a Monteortone.
A 50 anni d’età venne inviato missionario a Cuba, dove si è occupato di organizzare gli studi di Lettere e Filosofia. Ha anche guidato per 25 anni il seminario di San Carlos e San Ambrosio della capitale, L’Avana. È ricordato anche per il suo contributo alla Riflessione Ecclesiale Cubana (REC) che ha aperto la strada all’Incontro Ecclesiale Nazionale Cubano (ENEC, in spagnolo) del 1986.
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