Tutto si è fermato… o meglio, quasi tutto si è trasferito su una prospettiva diversa: non più prove di teatro o di coro fino a tarda sera, non più sale cinematografiche gremite e dibattiti, non più cortili e campi di gioco pieni di ragazzi e ragazze in attività. Diversi CGS locali, le cui attività sono fondate sulla presenza del pubblico, vivono una forte crisi, che è quella del comparto della cultura e in particolare del cinema, di quelle piccole realtà che rischiano di essere spazzate via da questi mesi di crisi sanitaria ed economica.
Uno dei primi banchi di prova per l’Associazione è stato quello dell’Assemblea nazionale, prevista alla fine di marzo a Mogliano Veneto, in una delle Regioni più colpite dall’emergenza, che si è subito trasformata in un’opportunità di confronto e di riscatto “a distanza”, forte dello slogan “Essere associazione #lìdovesei”.
E proprio questo slogan riunisce tutti gli sforzi che i 45 Circoli CGS sparsi su tutto il territorio nazionale hanno messo in campo per andare avanti e dare un segno concreto di vicinanza alle tante persone, soprattutto giovani, che da un giorno all’altro hanno visto sconvolte le proprie vite a causa dei provvedimenti restrittivi e della clausura forzata.
Il CGS Rondinella di Sesto San Giovanni ha realizzato una serie di iniziative di promozione cinematografica, tra cui “A casa con il Cinema Rondinella”, video-schede introduttive alla visione di film reperibili gratuitamente in rete e “Pillole di Cinema Rondinella”, approfondimenti di cultura cinematografica. Attraverso l’iniziativa “Il Rondinella Racconta”, sono state proposte letture di brani letterari e testi teatrali a cura degli animatori e dei partecipanti ai laboratori teatrali dell’Associazione, mentre “Grande Arte in Pillole” ha offerto al pubblico delle brevi presentazioni video di capolavori dell’arte. C’è stato spazio anche per i ricordi, con “Voglia di Rondinella”, consistente nella pubblicazione di foto e video di eventi ospitati in sala negli anni passati.
Sempre sul versante cinematografico, non poteva mancare il CGS Dorico di Ancona, che ha coinvolto i soci più giovani nella produzione di contenuti formativi e ricreativi, grazie alle competenze acquisite negli anni di formazione culturale, laboratori di lettura cinematografica di Giffoni, laboratori di scrittura critica di Venezia. I risultati sono evidenti: vivere la quarantena più vicini all’interno del nucleo animatore dell’Associazione e facendosi prossimi ai propri destinatari, con una progettualità del lavoro portata avanti insieme e con buoni risultati. E così è nata una vera e propria “settimana CGS” con le recensioni del lunedì, le stories del martedì (fotografia, colonne sonore e consigli cinematografici), i quiz del mercoledì e giovedì, la storia del cartoon del venerdì e infine un weekend fatto di “sfide” a colpi di sondaggi virtuali, sempre a tema cinematografico.
Il CGS Club Amici del Cinema di Genova ha aiutato i propri soci a realizzare una “cine-playlist” di dieci titoli, invitandoli a condividere quei film che in un modo o nell’altro hanno segnato la loro vita. «Dopo il COVID si dovrà ripartire da capo, ci saranno diversi problemi, oltre all’organizzazione del distanziamento, la questione psicologica è la vera incognita, non credo che i nostri abbonati ci lasceranno – dice Giancarlo Giraud, presidente del Circolo -, ma noi lavoriamo con e per diversi pubblici, diverse fasce d’età, i documentari, film d’autore, film extra europei. Noi continueremo a garantire la nostra multi-programmazione».
I Circoli più attivi in campo teatrale, come il CGS Don Bosco Ranchibile di Palermo, hanno riproposto al pubblico i filmati dei propri spettacoli, diffusi attraverso i canali social, ripercorrendo tratti della loro storia passata e recente.
Il CGS Life di Biancavilla (Catania), nel giorno di Pasqua, ha vissuto un momento bellissimo fra tutti i giovani del gruppo, vecchi e nuovi, realizzando un concerto virtuale, fatto dei brani tratti dai propri spettacoli, con un collegamento da diverse varie parti dell’Italia, e perfino dal Canada e dagli Stati Uniti.
Il CGS Black Soul di Cagliari ha realizzato l’esperienza del CorOnline per la propria Parrocchia, coinvolgendo circa 50 persone, animando le Messe festive con i canti liturgici e collaborando con le proprie competenze tecniche per garantire la trasmissione in streaming delle celebrazioni. Inoltre, lo scorso 31 maggio, ha proposto in diretta streaming la serata “500.1 A Live Social Gospel Night”, un viaggio nei propri 22 anni di storia, trasmettendo i video dei concerti più significativi, con l’intervento di diversi ospiti collegati dall’Italia e dall’Estero.
Sempre a Cagliari, il CGS La Giostra ha realizzato un’attività di promozione della lettura, attraverso una serie di video nei quali alcuni soci leggevano un breve estratto di un libro a cui erano particolarmente legati. In questi giorni è in corso un appuntamento settimanale di consigli su libri e film, sempre a cura dei giovani soci.
A Terni, il CGS Cornelio Tacito ha creato un gruppo virtuale per incontrare i giovani, una sorta di video-chat in cui gli adolescenti possono raccontare come trascorrono le giornate, le difficoltà della scuola a distanza, ma anche semplicemente parlare di ciò che hanno mangiato a pranzo, dei dolci che hanno imparato a cucinare, o ancora cimentarsi in qualche gioco o indovinello.
La Compagnia “Quelli della via” del CGS di Forlì ha preso parte alla trasmissione “E’ bello essere qui” in onda il giovedì sera sull’emittente locale Teleromagna, proponendo contenuti musicali e artistici e una puntata sul tema dell’utilizzo dei social in questo tempo di distanze fisiche, un insieme di pillole condivise tra i soci per sentirsi vicini anche attraverso uno schermo: letture, danze, racconti, proposte di film. La Compagnia ha proseguito anche l’attività teatrale, attraverso laboratori settimanali di dizione e lettura.
Il CGS Mario Serafin di Selargius, Cagliari, ha proposto una serie di rubriche curate dai giovani animatori, che a turno hanno parlato di cinema, musica, ambiente, letteratura, e hanno provato a raccontare le esperienze e i sentimenti maturati durante la quarantena, cercando di trarre da questo periodo soprattutto i lati positivi e le opportunità. Anche il “Piccolo coro Non siamo Angeli” non si è fermato: in un momento in cui tutto era bloccato, i bambini non si sono rassegnati a stare fermi e hanno continuato a cantare, anche se a distanza, unendo le proprie voci in un canto di speranza e gioia.
Perché, nonostante tutto, il mondo è il luogo più bello in cui vivere.
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