Naidile, che in lingua locale significa “ninfea”, un fiore che rappresenta la purezza del cuore, è stato portato in scena dal 7 al 23 febbraio 2020 in otto località attorno a Devadurga.
A promuovere l’iniziativa sono stati i bambini e ragazzi appartenenti ai Club dei Diritti Umani della scuola salesiana, che hanno deciso di “fare la differenza nella vita monotona degli abitanti delle baraccopoli” della zona di Devadurga.
Per conseguire quest’obiettivo i minori si sono dati da fare: hanno ricercato il dialogo con le autorità amministrative locali per ottenere tutti i permessi necessari e alla fine hanno ottenuto non solo le autorizzazioni, ma il pieno sostegno delle autorità. Alla fine, infatti, lo spettacolo di “Naidile” è stato portato in tour con il patrocinio dei Dipartimenti Governativi per lo Sviluppo delle Donne e dei Bambini, per l’Educazione, e per l’Approvvigionamento Idrico Rurale e per la Sanità. Il supporto e i servizi dei funzionari del governo ha contribuito in misura importante al successo dell’evento.
Anche la popolazione delle baraccopoli attorno a Devadurga, cui era rivolto il messaggio di “Naidile”, pur con tutta la carenza di mezzi che sperimentano, ha collaborato all’iniziativa, mettendo a disposizione tutte le strutture.
Alla fine i bambini hanno organizzato vari programmi di sensibilizzazione, giochi e spettacoli di strada e rappresentazioni teatrali che hanno sensibilizzato la comunità sulle violazioni dei diritti dei bambini: matrimoni precoci, lavoro minorile, disparità di genere, mancato o limitato accesso all’acqua e ai servizi igienici, insicurezza…
Gli spettacoli hanno costituito un ritratto emozionante e fedele delle difficoltà e delle cicatrici che rimangono su un bambino quando i suoi diritti sono ignorati o calpestati.
Al compimento dell’iniziativa i salesiani di Devadurga, insieme all’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria di Bangalore, hanno lodato con energia l’intraprendenza, l’impegno e le capacità di questi bambini: “I loro sforzi hanno avuto un impatto concreto sulla vita dei bambini delle baraccopoli dell’area di Devadurga, favorendo la consapevolezza della realtà minorile tra gli adulti e le varie parti interessate. Complimenti a questi studenti, che sono un’ispirazione per le altre scuole”.
Fonte: BREADS