Due relatrici esperte sull’argomento hanno condiviso gli strumenti necessari per prevenire, individuare e affrontare possibili situazioni di maltrattamento o abuso nei confronti dei minori, sia all’interno, sia all’esterno dell’ambiente scolastico. Elia María Écija, consulente legale delle Scuole Cattoliche di Madrid, si è concentrata sul protocollo da seguire in casi di questo tipo. Da parte sua, la dottoressa e psicoterapeuta Lourdes Azorín ha invitato i partecipanti ad avere uno sguardo attento negli ambienti educativi, in modo che siano spazi in cui ciascuno possa sentirsi trattato bene e vivere nella cura reciproca.
Inoltre, alcuni dei partecipanti hanno avuto l’opportunità di condividere le loro esperienze nell’individuazione e nell’intervento in merito a diversi casi di abuso nell’ambiente intra-familiare e in altri ambiti di vita dei minori.
La giornata ha incluso la testimonianza di una vittima di abusi sessuali, che ha avvicinato i partecipanti alla realtà di chi ha subito abusi. Nel suo intervento, ha tracciato un profilo dell’abusante e ha messo in guardia sui fattori di rischio di abuso. Conoscere questa realtà è fondamentale per generare una cultura della protezione dei minori nei centri educativi.
I centri educativi salesiani in Spagna si sono dotati di un codice di condotta per prevenire queste situazioni, codice che è già in vigore e che viene tenuto a mente da parte di tutti coloro che lavorano nei vari ambienti delle opere salesiane. Infatti gli educatori dei centri lo hanno studiato per metterlo in pratica.
Le due Ispettorie salesiane in Spagna hanno una commissione per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Hanno redatto sia il codice di condotta, sia i protocolli d’azione per questi casi, secondo le indicazioni tanto della Chiesa, quanto della Congregazione salesiana.
Va notato che negli ultimi anni si stanno intraprendendo alcune iniziative per affrontare questo problema. In modo particolare i Vicari delle Ispettorie, che sono responsabili delle Commissioni, continuano ad essere formati e aggiornati. Lo stesso vale per i religiosi, i laici e i professionisti dei centri, che attraverso giornate di formazione come quella realizzata la settimana scorsa completano il loro bagaglio di competenze per accompagnare le possibili situazioni di questo tipo.