Eppure la figura di san Francesco di Sales non è affatto marginale per una Congregazione e una famiglia religiosa che proprio in suo onore si definiscono “salesiane”. Anzi, le sue tracce traspaiono da molti dettagli:
La prima chiesa di Valdocco costruita da Don Bosco è dedicata a San Francesco di Sales e quando vi si entra si è subito accolti da molti dipinti del santo.
All’interno dello stemma stesso della Società Salesiana di San Giovanni Bosco sulla sinistra si nota la figura di san Francesco di Sales, scrittore e giornalista.
Entrando in una qualsiasi libreria salesiana è facile imbattersi in molte pubblicazioni di o su San Francesco di Sales, che probabilmente aumenteranno ancora in questi mesi in vista dell’anniversario.
Nel giorno della festa di san Francesco di Sales, una sana provocazione per ogni salesiano potrebbe essere: conosci le cinque parti in cui si articola la Filotea?
Questo grande classico della spiritualità è fondato sulla ferma convinzione che ogni essere umano è chiamato alla santità e che attraverso un itinerario spirituale esigente, ma possibile nel proprio quotidiano, egli possa raggiungerla.
La Filotea si compone di cinque parti, ognuna relativa ad una diversa fase di maturazione spirituale:
- per condurre l’anima dal desiderio della vita devota alla ferma risoluzione di abbracciarla;
- per l’elevazione dell’anima a Dio mediante preghiera e sacramenti;
- per l’esercizio delle virtù;
- consigli opportuni contro le tentazioni più comuni;
- esercizi e consigli per rinnovare l’anima e confermarla nella devozione.
Il modo migliore di celebrare la festa di San Francesco di Sales è probabilmente prendere – o riprendere – in mano il suo testo più noto. E, con lo sguardo proiettato al futuro, si può pensare di prepararsi al 400° anniversario promuovendo nuove traduzioni di questo testo nelle diverse lingue che ancora non lo possiedono.
Fonte: AustraLasia