Organizzato dalla Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dalla “Fondazione De La Salle - Solidarietà Internazionale” insieme all’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia (BICE in francese), l’evento ha voluto rappresentare un’occasione di confronto di esperienze missionarie, progetti, programmi e buone pratiche tra le istituzioni d’ispirazione cattolica che ospitano e accompagnano bambine, bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita e di formazione.
La CDI garantisce protezione e obbliga gli Stati che l’hanno ratificata a “ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all’uno o all’altro o a entrambi, i suoi genitori, al suo rappresentante legale (o rappresentanti legali), oppure ad ogni altra persona che ha il suo affidamento” (Articolo 19).
Nel rispetto del mandato internazionale e, in prima istanza, dell’urgenza di impegnare risorse e sinergie per proteggere e prevenire la violenza sui minori in una prospettiva di accompagnamento e di riabilitazione post-traumatica, istituzioni e congregazioni si sono incontrate per confrontarsi, ma anche per facilitare collaborazioni e reti intorno alla tutela dei bambini da ogni forma di violenza al fine di potenziare l’azione comune e accrescere l’impatto delle singole iniziative in campo.
I Salesiani di Don Bosco erano presenti nella persona di don Daniel García Reynoso, Coordinatore del Settore delle Opere e Servizi Sociali del Dicastero per la Pastorale Giovanile, e di Marcella Orsini, Responsabile dell’Ufficio progetti della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO.
Nel suo intervento, all’interno del Panel 1: “Esempi di politiche di protezione dell’infanzia in istituzioni per la tutela e l’accoglienza di bambine, bambini e adolescenti”, don García ha presentato la metodologia di tutela dei minori vulnerabili e a rischio nel carisma e nella missione salesiana, sottolineando il Criterio Oratoriano e il Sistema Preventivo, l’esperienza della Comunità Educativo Pastorale (CEP) e l’importanza del Progetto Educativo Pastorale Salesiano (PEPS). Il salesiano ha completato il suo intervento presentando il lavoro della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO per il sostegno alle missioni salesiane e per la promozione dei progetti e dei programmi che la Congregazione sviluppa nel mondo attraverso le Ispettorie e gli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO, in inglese).
Dopo il benvenuto e l’introduzione all’evento da parte di Fratel Gustavo Ramírez Barba, Consigliere Generale per l’Associazione e la Missione dei Fratelli De La Salle, e di Alessandra Aula, Segretaria Generale del BICE, è intervenuto con il suo discorso di apertura P. Hans Zollner, Presidente del Centro per la Protezione dell’Infanzia della Pontificia Università Gregoriana e Membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
P. Zollner ha evidenziato la dimensione pubblica che tutte le forme di violenza perpetrata a danno dei minori assumono in una visione che non esclude nessuna organizzazione nonché istituzione dalla presa in carico di processi e percorsi per la loro riduzione, ognuna con la sua specificità e con il suo carisma. La formazione è stata indicata dal Presidente del CPI dell’Università Gregoriana come indispensabile e propedeutica a ogni tipo di azione per la sicurezza e per la protezione dei minori dalla violenza, viste alcune mancanze rilevanti nella definizione e nell’applicazione dei processi di tutela dell’infanzia.
Nel Panel 1 insieme a don García sono intervenuti anche Fratel Angel Diego García Otaola, Direttore del Segretariato di Solidarietà e Sviluppo dei Fratelli Maristi, con la sessione “Integrazione dei principi e dei protocolli maristi nel processo di sviluppo dei progetti in Africa”; e Cristina Duranti, Direttrice della “Good Sheperd International Foundation” con la sessione “Dalla cura istituzionale alla protezione del bambini in comunità, in Sri Lanka”.
Il Panel 2, sul tema “Esempi di buone pratiche sul campo per prevenire tutte le forme di violenza e sostenere bambine, bambini e adolescenti vittime di violenza” ha ospitato gli interventi: “La metodologia del granello di sabbia per prevenire la violenza – Esempi in Cile, Paraguay, Perù e Uruguay”, di María Camila Caicedo, Responsabile dei Programmi del BICE; “Iniziative adottate nelle scuole cattoliche italiane e albanesi per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”, di Emanuele Montemarano, avvocato per la Federazione delle Scuole Cattoliche d’Italia (FIDAE) e per la Commissione Nazionale Cattolica sull’Educazione in Albania (KKEKSH, in albanese); “Promuovere esperienze inter-congregazionali per la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti” di Angela Matulli, Direttrice associata per lo sviluppo della “Fondazione De La Salle - Solidarietà Internazionale”; e “Il ruolo del Tutore di Resilienza nel sostegno ai bambini vittime di violenza in diversi contesti”, di Cristina Castelli, Direttrice dell’Unità di Ricerca sulla Resilienza dell’Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano.
Le relatrici e i relatori di entrambi i panel hanno evidenziato l’utilità di dotarsi di strumenti a tutti i livelli – pratico, emotivo, psicologico e relazionale – nella realizzazione delle esperienze di protezione dell’infanzia dalla violenza, affinché siano efficaci e ed efficienti nel raggiungimento dell’obiettivo, tra gli altri, dell’autotutela.
Don Daniel García Reynoso e Marcella Orsini