Nelle prime ore della domenica, dopo l’annuncio delle dimissioni del Presidente, la radio salesiana è stata presa d’assalto da alcuni facinorosi: le strutture della radio sono state saccheggiate, le attrezzature distrutte, gli uffici al primo piano sono stati bruciati.
Nell’edificio di due piani operava da 38 anni Radio Ichilo, una delle più importanti emittenti radiofoniche della regione, nota per l’impegno sociale e il servizio della popolazione contadina e delle organizzazioni popolari. Dal 1992 l’emittente si era dotata anche di un canale televisivo, che completava così l’offerta radiofonica.
A fondare la radio era stato nel 1981 il sacerdote salesiano don Aquilino Libralon, insieme a sei giovani del gruppo giovanile della locale parrocchia. Pur partendo con un solo ripetitore, la radio ha svolto un gran lavoro pastorale nella comunità e ha saputo favorire la promozione sociale e l’integrazione della grande diversità delle famiglie contadine immigrate dalle altre province del Paese giunte in quel territorio a partire dagli anni ’60 del secolo scorso.
La distruzione della radio e tv salesiana è una risposta violenta alla scelta della comunità salesiana e della sua emittente di fornire informazioni nel modo più veritiero e obiettivo possibile. È un’aggressione che va direttamente contro le comunità indigene della regione.
Da parte sua il Consigliere Generale pera la Comunicazione Sociale dei Salesiani, don Filiberto González, ha commentato: “Ci rammarichiamo profondamente per quest’atto vandalico che ha distrutto la Radio salesiana Ichilo, in Bolivia. Respingiamo tutti gli atti di violenza che ostacolano il dialogo e minacciano la pace sociale e il diritto alla democrazia. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i salesiani e allo staff di Radio Ichilo e alla rete delle radio salesiane in Bolivia, la cui etica professionale è ben nota, e li ricordiamo come autentici informatori di verità e di giustizia al servizio di chi non ha voce. Grazie per la vostra testimonianza e la vostra convinzione di comunicatori al servizio della pace e della democrazia”.
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