Dopo le forti mobilitazioni per le strade, che hanno portato le autorità a dichiarare lo stato di emergenza e il coprifuoco in diverse zone del Paese, il Presidente Piñera ha ritirato la misura introdotta una settimana fa, ma ciò non è servito a porre fine alle massicce manifestazioni in tutto il Cile.
In questo contesto, l’Ispettore salesiano in Cile, don Carlo Lira, ha scritto una lettera alla Famiglia Salesiana:
“Cara Famiglia Salesiana.
Il momento che stiamo vivendo nella nostra società ci mostra una coscienza sociale viva e risvegliata, realtà che ci permette di discernere adeguatamente e rispondere con prontezza alla volontà di Dio.
Le aspirazioni della maggioranza che si manifestano pacificamente nelle strade per un Paese più giusto e solidale, dove la persona è al centro di ogni politica, fanno parte della costruzione del Regno, e perciò ci impegnano tutti come discepoli di Gesù.
Tuttavia, vi invito a non cadere nel trattamento che ha portato giustamente all’indignazione: l’indifferenza di fronte alle proposte dei percorsi che possono emergere, la denigrazione dell’altro, l'annullamento dell’altro come persona. La violenza non è mai una soluzione. Cristo ha dato se stesso per tutti noi.
Voglio che aiutiamo il nostro Paese a sognare una società migliore, un Paese di fratelli, più umano. È tempo di andare avanti, rispettandoci e ascoltandoci con il cuore.
Don Bosco ci insegna che l’amore è la forza che ci rinnova e ci sviluppa. Dobbiamo fare del nostro meglio per contribuire in ciascuno degli ambienti in cui viviamo, per recuperare la convivenza armoniosa, sapendo che l’obiettivo finale non è immediato, ma possibile.
Che Maria Ausiliatrice, la Vergine dei tempi difficili, ci accompagni”.
Dopo 7 giorni di manifestazioni, che hanno mobilitato milioni di persone nelle principali città del Cile, dimostrando una decisione irrevocabile di realizzare un cambiamento sociale, la parola ‘dialogo’ ha preso piede nel dibattito sociale in Cile, ed è vista come l’unica via per collegare i vari attori sociali e raggiungere un accordo nazionale.