“In città la situazione è molto drammatica e difficile. La popolazione non sa più cosa fare, tanti morti, tanti bombardamenti. Non ci sono più posti sicuri in città” manifesta il salesiano dal cortile dell’oratorio, tristemente vuoto, dato che gli ultimi bombardamenti hanno portato anche alla sua chiusura, quando fino a pochi giorni fa almeno costituiva un’oasi di normalità per tanti bambini e adolescenti.
Mentre in sottofondo si percepisce il rumore delle esplosioni di bombe e granate, don Jabloyan supplica il sostegno nella preghiera “affinché per la intercessione materna di Maria SS.ma Ausiliatrice il Signore guardi questa terra ferita e doni a questa popolazione un po’ di pace”.
In un post condiviso su Facebook lo stesso salesiano aggiunge: “la morte viene seminata tra bambini e giovani, vecchi e anziani, uomini e donne. Sembra che la lotta non vuole risparmiare nessuno... l’unico discorso che viene fatto tra la gente... è quello sulla morte. Ad Aleppo stiamo vivendo una ingiustizia, uno scandalo che resterà impresso sulla fronte dell’umanità intera”.
Intanto i Salesiani del Medio Oriente invitano ad unirsi alla Giornata Internazionale di Preghiera per la Pace ad Aleppo e in Siria, domenica prossima, 8 maggio.