Ghana – Dare da bere agli assetati: il sostengo salesiano internazionale alle piccole comunità rurali

30 Aprile 2019

(ANS – Ashaiman) – L’acqua è essenziale per tutti gli organismi viventi. Il suo ruolo è così vitale per gli uomini che è riconosciuta come diritto umano fondamentale e le Nazioni Unite le hanno dedicato uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, il sesto: “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. Purtroppo, però, l’accesso all’acqua, soprattutto all’acqua potabile, è un lusso per molte società nel mondo.

I salesiani dell’Ispettoria “Africa Occidentale Anglofona” (AFW), nella loro missione di evangelizzazione, educazione e promozione sociale, operano in oltre 50 villaggi e comunità, con una popolazione che varia dai 70 ai 3.500 abitanti ciascuno. Si tratta quindi di piccoli o piccolissimi insediamenti, per lo più tagliati fuori dalle principali città, con una rete stradale debole o inesistente. Sono comunità, cioè, che per il loro approvvigionamento idrico dipendono fondamentalmente da corsi d’acqua di superficie.

Tali fonti idriche distano magari fino a 5 km da alcuni villaggi e non sempre sono igienicamente sicure. Inoltre, la maggior parte di esse durante la stagione secca si prosciuga, lasciando appena un po’ d’acqua non potabile. Così le comunità finiscono per litigare fra di loro e anche con gli animali per dividersi quel po’ che resta.

Per questo i Salesiani di AFW si stanno adoperando per rifornire di acqua potabile queste comunità, grazie alla solidarietà internazionale raccolta da diverse Procure Missionarie Salesiane in tutto il mondo: “Salesian Missions” di New Rochelle, negli Stati Uniti; “Misiones Salesianas” di Madrid, Spagna; “Don Bosco Mission” di Vienna, Austria; e “Don Bosco Mission” di Bonn, Germania.

Grazie a questo sforzo congiunto si stanno realizzando 18 interventi per l’estrazione dell’acqua, 11 nella regione di Sunyani, nel centro-ovest del Paese, e 7 in quella di Tatale, all’estremità orientale, quasi al confine con il Togo.

Si tratta per lo più di pozzi con meccanismi d’estrazione manuale (13), ma non mancano anche una torre/serbatoio idrico, 3 pozzi meccanizzati, e una pompa idrica meccanizzata a energia solare.

Complessivamente tali interventi stanno beneficiando la vita di circa 4.020 persone, nell’area di Sunyani, e di altre 3.430, nell’area di Tatale.

“Dare da bere agli assetati, oltre che un’opera di misericordia, è parte integrante della nostra strategia pastorale, basata su uno sviluppo umano olistico, sul rispetto dei Diritti Umani e sulla pedagogia preventiva”, conclude Benson Osei-Savio Boateng, dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria AFW.

InfoANS

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