Consapevoli di questa situazione, i salesiani continuano a scommettere sulle “Case Don Bosco”, dei luoghi in cui dare rifugio alle speranze e al futuro.
Secondo uno studio realizzato da Mariana Benavente per il suo libro Los niños de la calle (I bambini di strada), “l’86% dei bambini che vivono in totale o parziale abbandono della strada crede di poter avere un bel futuro”. Ed è una verità che solo i salesiani che lavorano con i bambini di strada sanno. “I bambini e i giovani hanno bisogno di noi, di parlare, di dialogare, di essere ascoltati e accompagnati” ha detto don José Valdivia, Delegato ispettoriale per la “Red de Casas Don Bosco”.
La “Red de Casas Don Bosco” è diventata negli ultimi anni una proposta e un’opera concreta per salvare i giovani dalle strade. Attualmente è in corso il XII Incontro della Rete (Calca, 3-11 febbraio), che vede la partecipazione di 139 persone.
Ragazze e Ragazzi, bambini e adolescenti, con le rispettive squadre di educatori, sono arrivati a Calca, nella regione di Cusco, da 11 centri della Rete (Amparaes, Ayacucho, Arequipa, Breña, Cusco, Calca, Huancayo, Monte Salvado, Lauritas Cusco, Quebrada Honda e Rimac). I temi trattati sono: “I giovani: attività formative per rafforzare la loro personalità” e “Gli educatori: affrontare le sfide del loro lavoro formativo con i destinatari”.
All’incontro, animato dall’équipe del centro di Arequipa, intervengono James Areiza, Coordinatore dell’area Protezione dell’opera “Ciudad Don Bosco” di Medellín, Colombia; José Jiménez, Direttore di “Altísima Fortaleza”; Juan Pineda, Coordinatore di “Mundo Libre”; e don Manuel Cayo, SDB, Ispettore.
Essere bambino o adolescente è una tappa della vita che merita un’attenzione particolare; per questo la “Red de Casas Don Bosco” del Perù continua il suo impegno di educare offrendo proposte per il futuro.
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