Il viaggio è iniziato mercoledì 30, molto presto, celebrando la Messa all’interno del Parlamento Europeo, alla presenza di 5 Eurodeputati provenienti da Italia, Croazia e Repubblica Ceca, e di alcuni funzionari che lavorano in queste istituzioni, nonché dei rappresentanti delle ambasciate di Italia e Polonia. Al termine della celebrazione l’équipe salesiana è riuscita ad avere alcune significative conversazioni sui temi dell’educazione, dell’occupazione giovanile e della lotta alla povertà. Oltre a cercare nuove opportunità con alcuni di loro, si è potuto anche ringraziare il loro sostegno omaggiandoli del libro La città di Don Bosco.

La seconda visita del tour è stata alla Nunziatura, dove mons. Alain Lebeaupin ha accolto don Rozmus e ha condiviso alcuni punti di vista e le sfide sia per la Chiesa che per l’Unione Europea: un dialogo fraterno durante il quale il Nunzio ha ringraziato per il contributo positivo della Famiglia Salesiana in Europa.

Il terzo appuntamento, di ritorno al Parlamento Europeo, è stato a pranzo con un gruppo di giovani italiani dell’ONG d’ispirazione salesiana “TGS Eurogroup”. In seguito a questo incontro familiare, don Rozmus ha preso parte alla cerimonia di commemorazione della Shoah durante la plenaria del Parlamento, e ha potuto incontrare i leader religiosi di diverse confessioni, tra cui anche mons. Hollerich, Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (COMECE).

La quarta tappa è stata al Consiglio dell’Unione Europea, in quel momento impegnatissimo nelle discussioni per la Brexit; tuttavia l’ambasciatore della Polonia, Andrzej Sados, ha dedicato trenta minuti a conoscere il lavoro del DBI, per aprire le porte ad una futura cooperazione e per mettere in evidenza il lavoro dei Salesiani in Polonia e in Europa.

L’ultimo evento della giornata è stata la Messa di Don Bosco nella Cappella per l’Europa, dove la rappresentanza salesiana ha potuto ringraziare i partner di Bruxelles per la collaborazione avuta durante il 2018. All’evento erano presenti 10 salesiani di entrambe le comunità belghe, fiamminghi e francofoni, oltre ad altri rappresentanti della Famiglia Salesiana, e un gruppo di rifugiati siriani formatisi presso i Salesiani, che ora vivono in Belgio – uno di loro ha persino mostrato il suo tesserino di Salesiano Cooperatore firmato da Don Egidio Viganò. Anche questo ha rappresentato un momento molto familiare, con una cappella quasi piena, ed è stato seguito da un momenti di agape fraterna, contrassegnato anche in questo caso da importanti dialoghi con più persone.

Giovedì 31, nell’ultimo appuntamento istituzionale, don Rozmus si è recato presso la sede della COMECE per incontrarne il Segretario Generale, P. Olivier Poquillon, OP, e condividere con lui la visione sulle attività future e ringraziarlo per le numerose iniziative portate avanti insieme con il DBI. A seguire don Rozmus ha potuto raggiungere i Salesiani dell’Ispettoria Belgio Nord e celebrare la festa del Fondatore della Congregazione anche con loro.

L’intero tour ha rappresentato una maratona di incontri molto fruttuosa, intensa e ben preparata che, nonostante la fatica per i molti appuntamenti, ha permesso al DBI di accrescere la sua significatività, e a don Rozmus di rafforzare la sua visione sull’importanza del lavoro del DBI per le Ispettorie della sua regione.

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