Il regista Raúl de la Fuente e la produttrice Amaia Remírez hanno vinto sabato il loro secondo Premio Goya, con Un día más con vida, un lungometraggio ispirato al romanzo del giornalista polacco Ryszard Kapuściński. Raúl de la Fuente è regista di molte produzioni realizzate in tutto il mondo da “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria Salesiana di Madrid. Negli ultimi anni ha viaggiato in giro per il mondo con gli operatori di “Misiones Salesianas” e grazie a lui è stato possibile far conoscere a tante persone il lavoro salesiano tra i giovani più svantaggiati.
Oltre a Un día más con vida, alcuni mesi fa ha infatti diretto e presentato il documentario Love, che denuncia la prostituzione minorile in Sierra Leone. Love è stato poi presentato in numerose sedi istituzionali, opere salesiane e centri di tutto il mondo per far conoscere ovunque e sensibilizzare le persone sui progetti salesiani a favore dei minori in pericolo e delle ragazze abbandonate.
In precedenza, negli ultimi anni, il regista ha lavorato con le Missioni Salesiane a produzioni come Hijos de Haití (Bambini di Haiti), No estoy en venta (Non sono in vendita), Yo no soy bruja (Non sono una strega), 30.000 e Diamantes en Lixeira (Diamanti a Lixeira), e Alto el Fuego (Cessate il fuoco).
“Attualmente – riporta Raúl de la Fuente - stiamo lavorando ad un nuovo progetto che è già in fase di realizzazione. È un breve documentario intitolato El Infierno che sarà pronto a giugno”. E, oltre ad esso, il fresco vincitore del Premio Goya sta anche lavorando ad un progetto congiunto tra la Sede Centrale Salesiana, le Procure Missionarie Salesiane, e i Dicastero per le Missioni, la Pastorale Giovanile e le Comunicazioni Sociali, per la produzione di tre cortometraggi sulla vocazione in diversi contesti culturali, con il titolo “Terra di Missione”.
In questa 33ª edizione dei Premi Goya è stato premiato anche un exallievo salesiano spagnolo, Jesús Vidal. Quando ha ricevuto il premio, ha affermato “gli sono venute in mente tre parole: inclusione, diversità e visibilità”. È il primo ipovedente a vincere un Premio Goya per un’interpretazione in un film, in questo caso come “Attore Rivelazione” nella pellicola Campeones.