Gli articoli 126-127 delle Costituzioni affermano che: “Il Rettor Maggiore, superiore della Società salesiana, è il Successore di Don Bosco, il padre e il centro di unità della Famiglia Salesiana. La sua principale sollecitudine è di promuovere, in comunione con il Consiglio generale, la costante fedeltà dei soci al carisma salesiano per compiere la missione affidata dal Signore alla nostra Società. Ha potestà ordinaria di governo che esercita secondo il diritto su tutte le Ispettorie, le case e i soci, nelle cose spirituali e temporali. Visita personalmente o per mezzo di altri tutte le Ispettorie e le comunità locali”.
Durante la sessione sono stati nominati quattro Ispettori: don Choi Wonchol, della Corea del Sud (KOR), don Tadeusz Jarecki, per Polonia-Varsavia (PLE), don Ignacio Ocampo Uribe, per Messico-Guadalajara (MEM), e don Daniel Federspiel, Ispettore riconfermato per Francia-Belgio Sud.
Sono stati nominati anche cinque Vicari ispettoriali, un Economo ispettoriale, 20 Consiglieri ispettoriali, 45 Direttori e tre Maestri dei Novizi. Allo stesso tempo sono state studiate le 9 Visite Straordinarie effettuate nei mesi precedenti, per conto del Rettor Maggiore, dai membri del Consiglio Generale: Thailandia (THA), Slovenia (SLO), India-Hyderabad (INH), Bolivia (BOL), Argentina Sud (ARS), Messico-Guadalajara (MEG), Cile (CIL), Africa Occidentale Anglofona (AFW) e Slovacchia (SLK).
Il Rettor Maggiore ha affermato anche che “in questo momento non si sa esattamente quanti di noi sono nella Congregazione Salesiana perché molti giovani fanno la loro professione religiosa nei prossimi mesi, ma possiamo affermare che si tratta di una Congregazione in crescita numerica. Siamo in questo momento 14.489 SDB, e posso affermare – ha continuato il Superiore Maggiore – che siamo la Congregazione con il maggior numero di novizi”.
“Uno dei temi di grande speranza sono i numeri – ha concluso il Rettor Maggiore –. Al 31 dicembre 2018 i neo-professi raggiungono la quota di 2060, e questo ci comunica speranza. Dobbiamo ringraziare Dio per questo dono. Siamo convinti che la nostra missione è stare in mezzo ai giovani più bisognosi, e dobbiamo essere molto attenti sul tema delle case di formazione e dei formatori. Questo può fare la differenza nei prossimi sei anni, per continuare la crescita delle vocazioni, sempre garantendo la formazione di ogni salesiano”.