La celebrazione ha avuto luogo presso la cattedrale “San Francesco Saverio”. A presiederla è stata l’arcivescovo, mons. Bernard Moras, che assieme ai Salesiani dell’Ispettoria di Bangalore ha promosso l’iniziativa – una veglia di tre ore durante le quali è stata anche celebrata l’Eucaristia.
Oltre all’arcivescovo e a don Joyce Mathew Thonikuzhiyil, Ispettore di Bangalore, hanno partecipato anche mons. S. Jayanathan e don A.S. Antony Swamy, rispettivamente Vicario Generale e Cancelliere dell’arcidiocesi. Presenti nella cattedrale anche molti consacrati e religiose della città, nota anche come il “Vaticano d’Oriente” per la fitta presenza di comunità religiose (circa 520, tra maschili e femminili).
L'arcivescovo ha parlato dei cristiani e di tutti gli innocenti perseguitati e uccisi in varie parti del mondo, dell’indicibile dolore nel vedere missionari e comuni cittadini perseguitati, nonostante il loro scopo dichiarato di essere al servizio dell’umanità. Da parte sua don Thonikuzhiyil ha reso manifesto il senso della veglia quando, citando Abraham Lincoln ha invitato a proseguire il servizio intrapreso di “fasciare le ferite” dei più bisognosi e di ricercare “una pace giusta e duratura”.
Oltre a impetrare al Signore la liberazione di don Uzhunnalil, durante la veglia sono state ricordate in modo speciale le 16 vittime dell’attacco terroristico compiuto ad Aden il 4 marzo scorso, e in particolare le 4 Missionarie della Carità, che si trovavano lì per servire gli anziani e i deboli; e si è invocata la pace per l’intera, sofferente nazione yemenita.
Da segnalare, inoltre, che anche il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai ha lanciato venerdì scorso, 1° aprile, un appello alla preghiera per supplicare la liberazione di don Uzhunnalil.