Un progetto della durata di 18 mesi che si realizzerà in 17 sedi operative – da Pedara a Pordenone e Padova, passando per Roma, Corigliano Calabro e tante altre sedi di 15 diverse regioni – che intende contrastare le situazioni di povertà educativa minorile coinvolgendo le scuole, i genitori e i ragazzi stessi.
Il progetto, realizzato in collaborazione con le associazioni “Cinecircoli Giovanili Socio Culturali” (CGS) e “Turismo Giovanile e Sociale” (TGS), avrà un focus specifico su minori e famiglie migranti che vivono situazioni di esclusione sociale, dovute a pregiudizi, barriere linguistiche e culturali, un razzismo sempre più sfacciato e diffuso. Una povertà, come ci ricorda l’ultimo Rapporto Caritas, che è multidimensionale, cronicizzata e che colpisce soprattutto minori e giovani.
“Con questo progetto unitamente al progetto ‘Dare di più a chi ha avuto di meno’ (sostenuto dall’impresa sociale ‘Con I bambini’) la nostra federazione gestirà attraverso un investimento di risorse pubbliche e private, quasi 4 milioni di euro per i prossimi 3 anni per la lotta alla povertà educativa minorile – dice Andrea Sebastiani, Direttore Generale di ‘Salesiani per il Sociale’ –. È un impegno concreto e tangibile per dare speranza a tanti ragazzi e giovani, per rimuovere disuguaglianze, per favore l’integrazione di famiglie e minori stranieri di prima e seconda generazione”.
Don Carmine Ciavarella, SDB, Incaricato nazionale del settore Emarginazione e Disagio giovanile e Attività socio-educative, ricorda che “il nome del progetto è indicativo dello stile che caratterizzerà le azioni messe in campo dalle diverse associazioni in questi due progetti: per realizzare il sogno di Don Bosco di fare di ogni ragazzo un ‘buon cristiano ed onesto cittadino’ è necessario che associazioni, genitori, scuola lavorino Insieme coinvolgendo il territorio in un coordinamento ramificato ed esteso per sensibilizzare il più alto numero di persone al problema della povertà educativa minorile”.
“Alla fine del progetto mi auguro che si possa realizzare in ogni sede del progetto una dinamica virtuosa di comunità educativa, che possa dare seguito alle azioni messe in campo grazie ai finanziamenti ricevuti”, conclude don Giovanni D’Andrea, Presidente della Federazione.