L’appuntamento, promosso dall’“Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori” e il “Borgo Ragazzi Don Bosco”, è servito a sensibilizzare su un tema delicato e di grande attualità, come l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati in Italia e sulle possibilità di accompagnamento in loro favore grazie all’intervento dei tutori volontari e dello strumento dell’affido. E in effetti ha registrato una folta e calorosa partecipazione, segno di interessa da parte sia dei membri della società civile, educatori, assistenti sociali, come delle istituzioni.
Dopo l’intervento di don Merlini, che ha sintetizzato la situazione di estremo disagio che vivono migliaia di minori non accompagnati di cui si perdono le tracce in Italia, nell’indifferenza di una società frammentata, sono intervenuti numerosi altri relatori. La dott.ssa Alida Montaldi, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, si è soffermata sulle novità introdotte dalla legge n°47 del 2017, come la figura del tutore volontario, e ha anche sottolineato la prudenza che caratterizza l’agire del Tribunale, a volte poco compreso, ma attento sempre e solo al bene del minore.
Il dott. Alessandro Iannini, del “Borgo Ragazzi Don Bosco”, ha ricordato la missione educativa dell’opera salesiana, che “sostiene i giovani e li aiuta a integrarsi nella società”, per poi lasciare la parola al Prof. Andrea Farina, dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori, che ha messo in guardia dal “diffondersi di una cultura del respingimento, generatrice di muri e non di ponti”.
Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Lazio, avv. Jacopo Marzetti, ha parlato dell’ottimo risultato ottenuto dai corsi di formazione per tutori volontari; “oltre mille sono stati i tutori formati, a testimonianza di una concreta disponibilità e solidarietà nei confronti di molti minori soli”.
Per il Comune di Roma è intervenuta la dott.ssa Valeria Franca Neri, in merito all’assistenza che a livello locale viene garantito alle famiglie affidatarie, per “non lasciarle soli nell’accompagnamento e nelle difficoltà che possono presentarsi”.
Il dott. Ivan Mei, dell’UNICEF, ha sottolineato come sia importante “orientare le difficoltà che nascono dalla relazione interculturale”. L’ostacolo maggiore è stato, secondo lui, “creare una rete tra tutori, operatori dei centri di accoglienza e operatori che prima svolgevano il ruolo di tutore provvisorio”.
Il momento più toccante è stato rappresentato dalla testimonianza di una famiglia affidataria che ha accolto un minore straniero raccontando, senza nascondere l’emozione, il primo incontro con un ragazzo, Disha: “Gli abbiamo chiesto cosa avrebbe voluto fare dopo la scuola, ha esitato; noi abbiamo incalzato e ci ha confessato che avrebbe voluto iscriversi alla Facoltà di Ingegneria, ma non ne aveva le possibilità. Questi ragazzi non si permettono più di sognare ed è stato questo che ci ha convinti ad aiutarlo nella realizzazione del suo sogno. Oggi Disha sta frequentando i corsi all’università e questo mi fa stare bene”.
Secondo l’ultimo Report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono 12.930 i minori non accompagnati presenti e censiti sul territorio nazionale. Si tratta di una vera e propria crisi umanitaria, aggravata dalla polarizzare delle posizioni nell’opinione pubblica, che sottrae alla fatica di approfondire e dialogare insieme.
Ulteriori informazioni su: www.minorididiritto.org