Tra i presuli che hanno incontrato il Santo Padre ben 5 sono Figli di Don Bosco: mons. Raúl Biord Castillo, vescovo di La Guaira; mons. Enrique Parravano Marino, vescovo ausiliare di Caracas; mons. Pablo Gonzáles Pérez, vescovo di Guasdualito; e il vicario apostolico di Puerto Ayacucho e il vicario apostolico emerito, rispettivamente mons. Jonny Reyes Sequera e mons. José Ángel Divassón Cilveti.
“Siamo stati confermati nel nostro ministero apostolico e come pastori delle nostre diocesi del Venezuela da Papa Francesco, è stata un’esperienza meravigliosa”, ha detto mons. Mario Moronta, primo Vicepresidente della Conferenza Episcopale Venezuelana e vescovo della diocesi di San Cristóbal.
“Ci ha chiesto di continuare a fare il nostro lavoro, è rimasto colpito dal fatto che in tutte le nostre relazioni parliamo a nome del popolo venezuelano e non di un gruppo, parliamo a nome del popolo di Dio. Ci ha chiesto di riaffermare con gesti concreti, nel mezzo della crisi, il senso di appartenenza e di servizio al popolo, in modo speciale verso i più bisognosi”, ha poi aggiunto mons. Moronta.
Tra gli argomenti della conversazione vi era al centro “la situazione che stiamo vivendo e che ci sfida, per riaffermare l’impegno a lavorare con sacerdoti e laici per il popolo”.
Si è anche parlato della formazione nei seminari e dell’attenzione verso i sacerdoti, e Papa Francesco ha ricordato ai vescovi che “il nostro primo prossimo dovrebbe essere il sacerdote”. Il Pontefice ha anche esortato i presuli ad avere gli “occhi aperti” sulla prevenzione della pedofilia.
Una questione importante affrontata è stata “il lavoro che abbiamo svolto lungo i confini con i sacerdoti e i laici – hanno ricordato i presuli – attraverso le case di passaggio e la consegna di oltre ottomila pasti gratuiti ai migranti. Il Papa ci ha incoraggiati a continuare ad essere la voce della speranza”.
L’incontro si è concluso con l’inno alla Vergine di Coromoto. Mons. Moronta ha benedetto il Papa a nome del popolo venezuelano: “Ho osato chiedergli se accettava ciò che la gente gli mandava: molte persone mi hanno detto non solo di dire al Papa che gli vogliamo bene, ma di portargli la loro benedizione. Ha detto di sì, poi gli ho fatto la croce sulla fronte e gli ho detto: ‘questa è la benedizione di tutto il popolo del Venezuela’”.
In una conferenza stampa i vescovi hanno anche detto che il Papa ha chiesto loro di “mantenere la vicinanza al popolo” e di continuare “sempre dalla parte di coloro che soffrono di più”.
Fonte: Stampa Diocesi del Venezuela