Il Kerala, famoso per le spiagge incontaminate e le piantagioni di tè, ogni anno viene attraversato dai monsoni, ma quest’anno le piogge sono state particolarmente violente.
Intensi nubifragi stanno colpendo lo Stato dallo scorso 8 agosto. Ieri, mercoledì 15, c’è stato un ulteriore aumento delle precipitazioni, che ha causato 28 morti e seri danni alle infrastrutture, costringendo le autorità statali a proclamare lo stato d’emergenza.
L'aeroporto internazionale di Cochin è chiuso fino a sabato prossimo, dopo che l’acqua ha inondato il complesso; per la giornata di oggi, 16 agosto, il Governo statale ha imposto la chiusura delle scuole in tutto lo stato.
Per quanto riguarda i Salesiani, almeno tre istituti sono stati colpiti dalle inondazioni e risultano pertanto allagati: il centro di Angamali, quello di Irinjalakuda e quello di Mannuthy Thrissur. Anche la regione di Malabar è stata colpita.
Le comunicazioni nella zona sono tutt’ora difficoltose e non si esclude che altre opere possano venire coinvolte.
“Molte persone sono ora in attesa sui terrazzi, mentre le abitazioni risultano allagate fino al primo piano e il livello dell’acqua è ancora in aumento. Il problema più grande adesso in molte zone è caratterizzato dall’alimentazione elettrica necessaria per mantenersi in contatto con i telefoni cellulari”, ha affermato Raju Abraham, un deputato locale.
Le piogge che hanno colpito in questi giorni il Kerala sono ritenute le più abbondanti dal 1924.
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