Undici milioni di immigrati senza documenti vivono paranoia, depressione e stress, per paura di essere deportati. “La maggior parte non osa lasciare le proprie case per lavorare o andare a scuola; perché le retate possono avvenire ovunque”, riporta l’agenzia informativa Telesur.
L’exallievo salesiano Ángel Gudiña ha parlato alla tavola rotonda degli esperti dopo la presentazione del prof. Gonzales. Lo ha fatto per conto del Forum Europeo della Gioventù e delle organizzazioni della rete per la migrazione e i Diritti Umani, per rappresentare l’impegno delle organizzazioni giovanili nell’affrontare i problemi e le possibili soluzioni riguardanti migranti e rifugiati.
L’evento, organizzato dalla Piattaforma per la Cooperazione Internazionale sui Migranti privi di Documenti (PICUM, in inglese) in collaborazione con il Forum Europeo della Gioventù, ha visto la partecipazione anche degli Eurodeputati Brando Benifei e Caterina Chinnici, degli Intergruppi per la Gioventù e l’Infanzia, che stanno lavorando, rispettivamente, ad alcune proposte per l’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro e per il rispetto per i diritti dei bambini nei processi migrativi.
Presenti, inoltre, anche molti rappresentanti della società civile e della Commissione Europea e vari giovani che hanno vissuto l’esperienza di immigrati privi di documenti tanto in Europa, come negli Stati Uniti.