di don Richard Ebejer, SDB
L’invito dell’Ispettore è stato quello di trascorrere un po’ di tempo in preghiera per quel giorno, sia individualmente, sia in forma comunitaria, e in particolare a pregare per le vocazioni nella Famiglia Salesiana. Nel suo invito, don McDonnell ha sottolineato come “ognuno di noi ha una vocazione, in virtù del battesimo” e ha invitato chiunque potesse ad unirsi a lui nel compiere un pellegrinaggio al santuario mariano di Knock.
Al loro arrivo sul posto i pellegrini della Famiglia Salesiana si sono riuniti nel centro di preghiera, dove l’Ispettore ha condiviso una riflessione sulla Madonna e una meditazione sull’Annunciazione. Quindi ha fatto seguito una video-riflessione su Don Bosco e su come seppe vedere la sua missione tra i giovani come iniziativa di Maria Ausiliatrice, che cerca di raggiungere il popolo di Dio nelle loro necessità.
Nel pomeriggio i partecipanti sono stati liberi di visitare il santuario ed esprimere autonomamente la loro devozione, prima di radunarsi nella basilica per l’Eucaristia, presieduta sempre da don McDonnell. Nell’omelia il salesiano ha raccontato di aver sperimentato personalmente l’intervento di Maria nella sua vita mentre era in missione e ha detto di essere sicuro che Maria continua ad essere presente nella vita quotidiana delle persone, specialmente nell’azione pastorale con i giovani.
Infine, in una semplice cerimonia nella cappella del Santissimo Sacramento, don McDonnell ha accolto la richiesta del candidato Leo Pinto di iniziare la sua preparazione al noviziato.
Al pellegrinaggio hanno preso parte diversi membri della Famiglia Salesiana: Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori e collaboratori attivi nelle diverse opere.
Commentando la giornata, l’Ispettore ha sottolineato che “pregare per le vocazioni, come Gesù ci invita a fare, non può essere un evento di un giorno, ma un impegno costante di tutta la comunità. Mentre ci prepariamo a commemorare il Centenario della prima presenza salesiana in Irlanda, invito tutti a continuare con una buona disposizione alla preghiera e a diffondere questa consapevolezza nelle nostre comunità e luoghi di azione, così da creare una cultura vocazionale”.
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