All’orizzonte ci sono le elezioni politiche quest’anno, slittate da aprile a maggio per la difficoltà a costruire almeno una parvenza di libera espressione del voto. I partiti di opposizione hanno rinunciato a correre per una ennesima farsa di democrazia. E anche la disponibilità a spendersi per una corsa alla presidenza da parte di un esponente moderato veleggia su un mare di impotenza e di speranze perdute.
La comunità internazionale, almeno a vederla da Caracas, sembra altrettanto impotente o, peggio, connivente: d’altronde un Venezuela che sta diventando terra di nessuno, con un patrimonio minerario di eccezionale valore, a incominciare dalle risorse petrolifere per arrivare alle miniere di elementi rari, è una prospettiva che può allettare molti speculatori e più potenze straniere pronte a occuparla con le loro multinazionali.
I Salesiani, che hanno sviluppato la rete di accoglienza di giovani e di formazione professionale - la quale pure in questa crisi continua a offrire prospettive concrete di lavoro nei settori agricolo e artigianale - si trovano in questo momento di fronte a un cambio di priorità obbligato: devono procurare per i ragazzi che frequentano oratori e scuole anche quel sostentamento alimentare senza il quale rischiano non solo di patire la fame, ma di debilitare profondamente il loro fisico. Prima di avviare una giornata scolastica o un raduno, si provvede a distribuire ai ragazzi un pezzo di pane e un bicchiere di tè, che certo non possono sostituire un pasto, ma almeno consentono di avere qualche energia per seguire le lezioni o per stare in compagnia.
Ormai anche riso e patate hanno raggiunto prezzi altissimi. Una mamma di 8 figli ha confidato ad una delle operatrici di Missioni Don Bosco: “Le giovani generazioni stanno crescendo con gravi deficit nutrizionali, e ne subiranno le conseguenze a lungo termine sul piano della loro salute, oltre che su quello psicologico”. Ma, per la propaganda radio-televisiva, il Venezuela non ha problemi: se ce ne sono essi non dipendono dal governo del Paese ma dal sempre incombente “nemico esterno”.
A fronte di tale realtà, Missioni Don Bosco ha immediatamente avviato una la raccolta fondi per aiutare i Salesiani che gestiscono scuole, oratori, mense per i poveri. “Vogliamo garantire almeno un pasto al giorno agli utenti di tutte queste strutture che i nostri confratelli coordinano fra mille difficoltà quotidiane” ha spiegato il Presidente di Missioni Don Bosco, sig. Giampietro Pettenon, SDB.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito: https://www.missionidonbosco.org/