Nelle scorse settimane, in collaborazione con la Caritas, sono state raccolte tonnellate di alimenti non deperibili e prodotti per l’igiene nella maggior parte delle case salesiane, attraverso le scuole, centri di pastorale giovanile e parrocchie.
Da un estremo all’altro delle Ispettorie “Spagna-Maria Ausiliatrice” e “Spagna-San Giacomo Maggiore” è stato promosso il “Kilo Solidario”. “Apri la porta della solidarietà” è stato, ad esempio, il motto della casa salesiana di Cadice per la raccolta di oltre 8.000 chili di alimenti; mentre “seminatori di stelle” è stato quelle prescelto dal Centro Giovanile “Puertobosco” per la raccolta a favore delle famiglie più bisognose di Puertollano.
Da segnalare anche la campagna “Alimenti per l’Africa”, pensata in favore della Sierra Leone, che ha raccolto 8.000 kili di generi alimentari nelle case di Deusto, Logroño, Pamplona, Azkoitia, Donostia, Rentería.
Nelle presenze salesiane di Andalusia ed Extremadura è stata condotta la campagna “Potito Solidario”, mirata principalmente alla raccolta di prodotti per bambini, in particolare per neonati.
Dalle Piattaforme di Educazione Sociale (PES) di Sant Boi, Martí-Codolar e Mataró è stata lanciata un’iniziativa di “patrocinio” nei confronti di quei bambini che, a causa della situazione economica delle loro famiglie, altrimenti non avrebbero ricevuto regali per “la Festa dei Re”, nel giorno dell’Epifania.
C’è stato spazio anche per l’arte, con i progetti realizzati nei centri giovanili di Castiglia e León: grazie a quattro 4 festival realizzati a León, Valladolid, Villamuriel e Zamora, i giovani hanno potuto esprimere in modo artistico il loro impegno per un mondo migliore e organizzare anche una degustazione di prodotti del commercio equo per sensibilizzare le persone sul tema della povertà e delle disuguaglianze.
Altri esempio di iniziative solidali realizzate nelle realtà salesiane della Spagna per Natale sono state la settimana solidale di Huesca o la sonata benefica di “zambomba” a Huelva, organizzata dal Centro Giovanile salesiano “Carabela” a vantaggio del Banco Alimentare.
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