“Finora non abbiamo nessuna ipotesi circa i motivi della scomparsa; sembra che si tratti di un rapimento” ha detto al quotidiano italiano Avvenire. “Il Ministro degli Affari Esteri Indiani, Ms. Sushma Swaraj, ha assicurato che il governo farà ogni cosa che è in suo potere per localizzare, per avere il rilascio di don Tom e per portarlo indietro sano e salvo. Anche la Conferenza episcopale indiana e in particolare mons. Paul Hinder OFM Cap, Vicario Apostolico dell’Arabia meridionale sta prendendo ogni iniziativa possibile”.
Don Cereda ha anche confermato che “l’altro sacerdote salesiano in Yemen è fino ad ora in un luogo sicuro e si mantiene in contatto costante con i suoi superiori in India, quasi ogni giorno. A parte il comprensibile stato di preoccupazione nella presente situazione sembra che egli stia bene”.
Il Vicario del Rettor Maggiore si è poi stupito per il “silenzio assordante dei media”. “Non riesco a spiegarmi questa indifferenza, a cui Papa Francesco ha fatto riferimento all’Angelus domenicale. Questo sembra essere un segno del cambiamento di valori in paesi tradizionalmente cristiani… Al contrario, in India, un paese a maggioranza induista, vi è stata una sufficiente copertura dell’evento”.
Sulla presenza salesiana in Yemen, don Cereda ha spiegato invece a Catholic News Agency: “eravamo coscienti che la situazione peggiorava di giorno in giorno … capivamo che andare via tutti, voleva dire privarsi dell’unica presenza cattolica organizzata in Yemen … Così si è lasciato decidere la questione ad ogni individuo”.
Mentre sul futuro di don Uzhunnalil – e di un’altra religiosa delle Missionarie della Carità che pure risulta scomparsa – don Cereda ha detto: “le preghiere in tutto il mondo salesiano sono rivolte alla sua rapida liberazione. Crediamo che questi sforzi non siano vani”.