Alla celebrazione hanno preso parte anche numerosissimi giovani degli ambienti salesiani e membri della Famiglia Salesiana, oltre all’architetto indiano che ha guidato i lavori, il dott. Vavachan, e agli operai che negli ultimi 3 anni hanno lavorato duramente per completare la struttura.
All’ingresso nel santuario il nastro è stato tagliato congiuntamente da don Maravilla; mons. Anton Bal, vescovo di Kundiawa – ordinario del luogo – e dal parlamentare Bari Palma.
In apertura della celebrazione mons. Bal ha osservato come la presenza salesiana a Simbu serve ed educa i giovani più bisognosi, offrendo loro attitudini e valori cristiani. Successivamente il Direttore dell’opera, don Robinson Parapilly, ha ricordato come la decisione di erigere il santuario accanto all’Istituto Tecnico “Don Bosco” di Simbu sia stata uno dei frutti dell’Anno Bicentenario della nascita di Don Bosco, e ha ringraziato la protezione della Madonna sulla sua costruzione.
Infine, il cardinal Ribat ha benedetto il santuario e ha compiuto il rito di dedicazione, e ben 3000 persone hanno affollato la chiesa.
Durante la solenne Eucaristia che è seguita, animata dagli allievi della scuola, il cardinal Ribat ha incoraggiato i giovani a cercare Gesù e a ringraziarLo per i suoi doni. Ha poi esortato tutti i presenti a proteggere ed evangelizzare i bambini e a rispettare le donne, affrontando anche la questione della violenza di genere. Quindi ha intitolato il santuario al Padre, Maestro e Amico dei Giovani, affidando tutti alla sua guida.
Il santuario di Don Bosco rappresenta la maggiore chiesa della provincia di Simbu e della regione degli altopiani. La cerimonia di dedicazione è stata motivo di gioia e di festa per tutta la popolazione locale, che nei giorni immediatamente precedenti aveva anche celebrato lo “Spettacolo Culturale” biennale, un evento che aveva visto molti ragazzi e giovani esibirsi attraverso diverse numerose manifestazioni artistiche.
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