Due settimane dopo la devastazione portata da inondazioni e smottamenti, mentre proseguivano le operazioni di ricerca dei centinaia di dispersi sepolti dal fango, un’altra inondazione si è abbattuta sulla capitale della Sierra Leone. Uno dei 5 Paesi più poveri del mondo, recentemente uscito da una lunga guerra civile durata dal 1991 al 2002 e da un'epidemia di ebola fra il 2014 e il 2015.
Dopo la pandemia degli ultimi anni, oggi si affronta un altro dramma. Tutte le istituzioni sono incentrate sulla situazione sanitaria della città: con tutte quelle persone sepolte nel fango il rischio dello scoppio di un’epidemia è altissimo. Il Centro Don Bosco Fambul si è subito fatto carico dell’accoglienza e della protezione dei bambini dopo le inondazioni che hanno devastato la città.
Don Jorge Crisafulli, missionario salesiano a Freetown, racconta “Dopo il disastro abbiamo accolto centinaia di bambini, famiglie e anziani. Attualmente l’opera è stracolma e fuori c’è una fila di persone in attesa di entrare. Penso che sarà necessario dare accoglienza a queste persone per almeno tre mesi”.
Il Don Bosco Fambul attraverso Missioni Don Bosco di Torino e Misiones Salesianas di Madrid, chiede un aiuto per sostenere questa fase di emergenza e di prima accoglienza.