Secondo il Consiglio Nazionale per l’Integrazione delle Persone con Disabilità, “in Perù vivono circa un milione e mezzo di persone con qualche tipo di disabilità”. E secondo il sondaggio dell’Istituto di Statistica “oltre il 5% della popolazione ha qualche limitazione nel muoversi, vedere, sentire, capire, relazionarsi con gli altri o comunicare”.
Il “CETPRO Santo Domingo Savio” (SDS) si trova presso l’opera pioniera dei Salesiani in Perù, inaugurata l’8 dicembre 1891. L’opera ospita numerose attività: il CETPRO, per l’appunto, che ospita centinaia di giovani; una casa famiglia per adolescenti; e un oratorio che ogni settimana accoglie ragazzi e ragazze, bambini e giovani alla ricerca di animazione nello stile di Don Bosco.
La Fondazione Don Bosco del Perù, in coordinamento con il CETPRO SDS del Rimac e in accordo con la campagna “Compartir” (Condividere) della Conferenza Episcopale Peruviana, forma e addestra i giovani con bisogni educativi speciali.
Attraverso questa campagna vengono beneficiati diversi giovani che hanno disabilità sensoriali – giovani sordomuti – che si adoperano con profitto e che vengono addestrati con successo nei laboratori di serigrafia e sartoria.
Allo stesso modo, in coordinamento con i professionisti del Servizio di Sostegno e Consulenza per la Cura delle Necessità Educative Speciali (SAANEE, in spagnolo), a tutti gli allievi del CETPRO SDS è stata dedicata una conferenza per sensibilizzare gli studenti sui grandi sforzi che i loro coetanei diversamente abili, insieme con le loro famiglie, compiono per raggiungere i loro obiettivi.
Pertanto tutti gli studenti del CETPRO SDS sono stati invitati a trattare con rispetto, tolleranza e disponibilità i coetanei che presentano abilità diverse, e anzi, a collaborare con loro.
“La vera disabilità non è quella della persona che ce l’ha – ha scritto la giornalista Carla García – ma quella della società che non sa includerla”.
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