Le FMA sr Moreno Benítez e sr. Carbonell Muñoz vennero fucilate il 6 settembre 1936 nell’ippodromo di Barcellona, Spagna, e sono state beatificate da Papa Giovanni Paolo II, l’11 marzo 2001 all’interno di un gruppo di 233 martiri spagnoli.
Su di loro – e non solo – parlerà la Prof.ssa Ciezkowska, vice-postulatrice dell’Istituto delle FMA, nella conferenza di domani, subito dopo l’introduzione della Prof.ssa Grazia Loparco, Coordinatrice del Centro Studi sulle FMA. L’intervento di sr Ciezkowska si propone infatti, da un lato, di evidenziare la partecipazione delle FMA alla croce di Cristo nei tempi della persecuzione esplicita, attraverso le testimonianze di alcune religiose che sono state chiamate ad esperienze di incarcerazione o condanna, prove in cui hanno saputo restare fedeli e testimoniare la propria fede anche con la morte; dall’altro costituirà anche un’occasione per una riflessione più ampia sul mistero del martirio cristiano nella Chiesa, meditato ed interpretato lungo la storia, non estraneo a San Giovanni Bosco e a Santa Maria Domenica Mazzarello, vissuto poi nel XX secolo anche da altri membri della Famiglia Salesiana.
Infine, l’intervento offrirà anche spunti di riflessione sul martirio quotidiano che, secondo s. Teresa di Gesù, “è la vita di un buon religioso che vuol essere fra i più intimi di Dio” e invitare all’utilizzo del “Martirologio Romano”, pubblicato come ultimo libro liturgico, sulla spinta del Concilio Vaticano II, per tenere viva la memoria dei martiri e delle martiri.
“Il martirio è una qualifica universale della Chiesa ieri e oggi. Ogni anno almeno centomila cristiani vengono uccisi in odium fidei, undici ogni ora, uno ogni cinque minuti” ha ricordato pochi giorni fa presso l’Università Gregoriana di Roma, il cardinale salesiano Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.