Brasile – “La mia più grande gioia è essere missionario tra i Bororos”

17 Marzo 2017

(ANS – São Marcos) – “Sono un salesiano di una Ispettoria, Campo Grande, con una grande storia di lavoro missionario tra gli indigeni, in modo speciale tra i Bororos. Nel percorso della mia formazione religiosa ho letto e ho conosciuto un po’ di più quella storia. La grande testimonianza di vita dei confratelli missionari è stata determinante per fare nascere questo desidero di stare con gli indios Bororos”. Ecco la testimonianza di don Andelson Dias de Oliveira, missionario salesiano.

Durante il noviziato ho avuto l’opportunità di visitare tutte le missioni indigene dell’ispettoria. Quando sono arrivato a Meruri è stato un amore a prima vista. Un popolo accogliente, felice, anche in mezzo alle difficoltà. Tutto questo clima ha richiamato fortemente la mia attenzione.

Mediante tutti questi eventi Dio stava confermando nel mio cuore il sogno di essere missionario tra i Bororos, e con loro costruire il Regno di Dio. I popoli indigeni nel Brasile sono molto discriminati. La grande sfida consiste nel creare un cambio di mentalità in tutti. Portare tutte le persone a vedere l’indigeno come fratello.

Altra sfida è quella di motivare i Bororos a essere protagonisti della propria storia, a lottare per i propri diritti. È una sofferenza angosciante la costatazione dell’influenza negativa delle autostrade che attraversano il territorio indigeno e le città vicine dove i giovani entrano in contatto con l’alcool e le droghe, rovinando la loro salute e la pace della comunità.

La difesa della terra, della cultura, della vita, della fede sono altre sfide importanti di tutti giorni che, con l’aiuto della Divina Provvidenza, cerco di preservare. La mia più grande gioia è quella che proviene dalla certezza di essere amato continuamente da Colui che un giorno mi ha chiamato a essere Salesiano missionario ad intra tra i Bororos. Questa certezza di fede mi motiva, tutti i giorni, a fare il bene ai miei fratelli indigeni.

È un motivo d’allegria stare con i Bororos e partecipare ai loro valori culturali e religiosi, celebrare l’Eucaristia e condividere la Parola di Dio con i miei fratelli Indigeni. Cerco di vivere ogni giorno e di mettere in pratica ciò che ha scritto Don Bosco a Cagliero: “Fate ciò che potete: Dio farà ciò che noi non possiamo fare!”

Cari giovani, non abbiate paura! Il Signore ci aspetta nei fratelli, soprattutto in quelli più bisognosi. Dio ha bisogno soltanto di una cosa da noi: che abbiamo un cuore generoso. Forse ti domandi: “Cosa farò io in mezzo agli indigeni?” Io ti dico: non preoccuparti per il che cosa fare! Soltanto mettiti a disposizione di Dio. Lui che chiama, è lo stesso che dà i mezzi necessari per realizzare la missione. Il nostro padre Don Bosco insegnava che il “Signore ci ha messo nel mondo per gli altri”.

Siate coraggiosi e obbedienti alla voce del Buon Pastore che vi chiama a seguirlo più da vicino, come missionari del Regno.

InfoANS

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