Stati Uniti – Giornata Mondiale dei Genitori: “Salesian Missions” mette in risalto il sostegno ai genitori
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31 Maggio 2024
Sergio Ramazzotti

(ANS – New Rochelle) – “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti, si unisce alle organizzazioni umanitarie e alla comunità internazionale nella celebrazione della Giornata Mondiale dei Genitori, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012. La giornata, celebrata ogni anno il 1° giugno, onora i genitori in tutto il mondo e offre l’opportunità di apprezzare le mamme e i papà per il loro impegno nei confronti dei bambini.

Le Nazioni Unite hanno osservato: “Sottolineando il ruolo fondamentale dei genitori nell’educazione dei figli, la Giornata Mondiale dei Genitori riconosce che la famiglia ha la responsabilità primaria della cura e della protezione dei figli. Per lo sviluppo pieno e armonico della loro personalità, i bambini devono crescere in un ambiente familiare e in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione”.

Nel loro lavoro in più di 130 Paesi in tutto il mondo, i missionari salesiani sostengono le famiglie di tanti giovani beneficiari dei loro programmi. Don Michael Conway, Direttore di “Salesian Missions”, ha affermato: “I Salesiani vogliono garantire ai giovani un ambiente stabile, assicurandosi che i loro bisogni siano soddisfatti. Lo facciamo nelle nostre scuole, nei nostri centri e aiutando i loro genitori ad avere successo. Che si tratti di fornire istruzione affinché le giovani madri single possano apprendere competenze per lavorare, di fornire programmi di alimentazione per garantire che i bambini abbiano almeno un pasto al giorno a scuola, o anche di rifornire dispensari sanitari, i salesiani non si prendono cura solo dei giovani ma dell’intera famiglia”.

In onore della Giornata Mondiale dei Genitori, “Salesian Missions” è quindi orgogliosa di condividere con i lettori i programmi salesiani che forniscono sostegno ai genitori.

In Brasile, i missionari salesiani presenti nella zona di Maturacá, nell’Alto Rio Negro, hanno fornito sostegno alla comunità indigena Yanomami. Presenti nella regione da più di 40 anni, con una scuola, un centro e una parrocchia, i salesiani compiono visite ai villaggi e offrono attività ricreative e sportive a 646 bambini. Inoltre, i Figli di Don Bosco hanno impartito i sacramenti religiosi e hanno effettuato visite domiciliari. I finanziamenti offerti da “Salesian Missions” hanno inoltre previsto una serie di aiuti, tra cui benzina per le imbarcazioni necessarie per muoversi tra i villaggi, noleggio di un fuoristrada, diesel per un generatore di corrente, materiale didattico e pasti per gli studenti, batterie per l’energia solare e costi del personale.

Una delle sfide più grandi è proprio l’accesso alla comunità, data la distanza e il terreno impervio per raggiungere la missione. I salesiani fanno quindi molti viaggi tra la base di Maturacá e le comunità Yanomami più piccole e il carburante per viaggiare sulle strade sterrate è importante per il loro lavoro.

I salesiani lavorano poi contro l’analfabetismo e la povertà, preservando la cultura tradizionale. L’educazione comprende anche informazioni su una vita sana e sulla protezione dell’ambiente e coinvolge oltre 500 persone.

In Ruanda, la scuola tecnico-professionale “Don Bosco Muhazi”, nel distretto di Gasabo, Provincia di Kigali, offre un nuovo corso agricolo per giovani madri single che vivono con i genitori. L’obiettivo è dare potere alle donne e contribuire a fornire sostegno ai più vulnerabili. Il progetto mira, inoltre, a rafforzare l’uguaglianza di genere nell’istruzione e nel settore agricolo.

Sono già 25 le iscritte alla fase iniziale del corso, che durerà circa sei mesi e durante il quale le giovani impareranno come preparare i campi per piantare banane, pomodori, peperoni e cipolle e nozioni sull’allevamento degli animali.

Il “Don Bosco Fambul” di Freetown, in Sierra Leone, ha assunto nuovo personale di supporto grazie a una sovvenzione della “Flora Family Foundation”, assicurata da “Salesian Missions”. Questa Fondazione, attiva dal 1998 grazie a William R. Hewlett, co-fondatore della Hewlett-Packard Company, e a sua moglie Flora Lamson Hewlett, sostiene il progresso sociale, il benessere ambientale e la vivacità culturale.

Il “Don Bosco Fambul” offre una serie di programmi per aiutare a sostenere i giovani che vivono per strada, le ragazze che hanno subito abusi, le giovani donne costrette alla prostituzione e i ragazzi in difficoltà con la legge. Con questi aiuti economici, l’opera ha potuto aggiungere un responsabile del programma, un responsabile dell’advocacy e un responsabile delle comunicazioni.

Grazie al supporto del personale, il “Don Bosco Fambul” ha sensibilizzato l'opinione pubblica sullo sfruttamento sessuale dei minori e ha promosso la “Child Line 525”, per denunciare abusi sui minori e crimini commessi contro i bambini. Attraverso una campagna di sensibilizzazione, lo staff ha educato il pubblico sui reati sessuali, sui diritti dei minori, sullo sfruttamento sessuale e sulle conseguenze in caso di violazione di queste leggi. Hanno inoltre fornito informazioni sui canali attraverso i quali il pubblico può accedere alla giustizia in tali casi.

A quasi 220 persone ad Aleppo, Siria, sono state fornite cure mediche cardiovascolari, grazie al sostegno fornito da “Salesian Missions”. Si tratta di pazienti che sono stati colpiti dal terremoto del febbraio 2023 in Siria e Turchia. Questo progetto ha permesso a 20 persone di accedere agli interventi chirurgici di cui avevano bisogno e ad altri pazienti di poter beneficiare di visite mediche, follow-up, esami e farmaci.

Edwar Nakouz, padre di due bambini, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e ha ricevuto le cure mediche necessarie. Aveva un disperato bisogno di questa operazione, poiché ogni giorno affrontava forti dolori che influivano sulla sua qualità di vita. Il costo di quegli interventi chirurgici era però proibitivo. Ha raccontato: “Fin dall’inizio della malattia ho avuto a che fare con un immenso dolore fisico e psicologico. Mi sono trovato intrappolato tra le mura della malattia e un costante stato di disabilità. Ho attinto forza dall’interno per affrontare le sfide e andare avanti con costanza, ma ho sempre vissuto il dolore e le difficoltà senza perdere la speranza”.

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