Italia – Riallestimento del “Museo Don Bosco” di Chieri

31 Maggio 2024

(ANS – Chieri) – Si sono conclusi i lavori di parziale riallestimento del centro visite Don Bosco, lo spazio espositivo collocato in una delle ali del primo piano del Complesso “San Filippo” di Chieri, dal 2011 dedicato a presentare la figura del Santo dei Giovani a cittadini, turisti e pellegrini che da tutto il mondo arrivano nella città.

Questo spazio ha sede in uno dei luoghi storici più significativi nella vita di Giovanni Bosco: la camerata del seminario destinata a dormitorio, dove il santo ha abitato per alcuni anni nel periodo della sua giovinezza e dove ha conosciuto l’amicizia di tanti compagni e formatori con i quali è rimasto legato per molti anni della sua vita.

Il Complesso San Filippo è un significativo bene architettonico nel cuore storico di Chieri (in via Vittorio Emanuele II, 63) e si presenta come un punto di accoglienza e di approfondimento per turisti e per i cittadini. È composto dalla chiesa barocca di San Filippo Neri e dall’annesso ex seminario dell’Arcidiocesi di Torino, e costituisce un luogo strategico per lo sviluppo di molti progetti turistici. È, inoltre, il punto di partenza di alcuni itinerari storico-artistici cittadini, oltre ad essere una tappa importante del “Cammino Don Bosco”, percorso per gli escursionisti e per tutti coloro che desiderano conoscere lo spirito e la storia dei luoghi attraversati da Giovanni Bosco.

Per poter offrire un’esperienza coinvolgente ai visitatori, il Comune di Chieri ha valutato necessario adeguare l’allestimento museale alle esigenze contemporanee, per rendere l’esperienza della visita più arricchente e fruibile per ogni tipo di pubblico, e il progetto è stato affidato a Mediacor, società torinese con una lunga storia di allestimenti museali per il mondo religioso.

Il primo intervento è il cambiamento del nome per passare dall’attuale denominazione “Centro Visite Don Bosco” a “Museo Don Bosco Chieri”. Il cuore del processo è far percepire questo luogo come un “Museo”, per un’esperienza culturale strettamente legata alla comunità, e non come un “Centro Visite”, che marca l’idea di essere una tappa di passaggio, poco significativa dal punto di vista culturale.

Il rebranding non ha riguardato solo il nome, ma anche la proposta dello stesso come un marchio. A tal fine, è stato individuato come centrale il colore verde, per evocare il profondo contatto di Don Bosco con il territorio.

È stato realizzato poi un nuovo sistema di segnaletica, concepito con l’obiettivo primario di fornire una guida chiara e accessibile ai visitatori per raggiungere il Museo e per orientarsi all’interno dell’edificio. Questo sistema di segnaletica è stato progettato e sviluppato seguendo le nuove linee grafiche e l’immagine coordinata del Museo, al fine di creare un legame coerente tra gli elementi visivi dell’esperienza museale.

Inoltre, si è proceduto ad un processo di restyling, sviluppatosi nelle quattro sale e nel corridoio adiacente, punto di inizio e conclusione dell’esperienza di visita. All’inizio i visitatori potranno fruire di un totem informativo e di un video di introduzione alla visita. Nelle quattro sale del percorso espositivo, gli arredi sono stati integrati con nuove proposte allestitive, caratterizzate da un’uniformità materica e cromatica, e con stampe fotografiche di grandi dimensioni. Si è anche deciso di ridurre il numero di pannelli, proponendo una nuova riscrittura che fosse profonda nella tipologia di contenuti proposta, ma allo stesso tempo più agile per i visitatori. E tutti gli interventi, in generale, sono stati pensati per offrire ai visitatori un’esperienza visiva più integrata e coinvolgente.

Il rinnovamento ha, infine, riguardato il percorso narrativo nelle quattro sale espositive, che propone un’interazione armonica tra i diversi strumenti di comunicazione, con diversi filmati, realizzati ex novo, e curati dal regista Luca Olivieri, con le voci narranti di Danilo Bruni (Giovanni Bosco) e Diego Casale (Giovanni Battista Lemoyne).

Si inizia dal racconto della Chieri nella prima metà dell’Ottocento, dove arrivò dalla campagna un giovane Giovanni Bosco (Sala 1), soffermandosi successivamente sulle attività lavorative svolte da Giovanni Bosco nei primi anni per mantenersi negli studi, e sulle esperienze di vita significative, come la fondazione della Società dell’Allegria in cui rivelò il suo stile inconfondibile di aggregatore di giovani che lo caratterizzò per sempre (Sala 2).

La Sala 3 si dedica agli anni in cui Giovanni Bosco visse l’ingresso e gli studi in seminario, racconto che permette di mettere in rilievo figure e luoghi della chiesa di Chieri. Si parla in particolare dell’amico Luigi Comollo che muore precocemente, lasciando una profonda ferita nel cuore di Giovanni.

Infine, la Sala 4 coglie la suggestione della partenza di Giovanni Bosco da Chieri per raggiungere altri luoghi e altre persone, mettendosi in ideale collegamento con gli Itinerari di Don Bosco. La nuova grande proiezione a parete valorizza la visione di immagini realizzate con il drone su tutto il chierese, ispirando i visitatori a proseguire la visita attraverso la conoscenza del territorio.

Dopo aver lasciato la quarta sala, i visitatori trovano una suggestiva “quinta scenografica” con un paesaggio caratterizzante il territorio chierese, che invita a immortalare il momento scattandosi una fotografia. E alla fine del tour, tutti i visitatori avranno inoltre l’opportunità di partecipare ad un quiz didattico/tematico per verificare le conoscenze acquisite durante la visita.

Tutti i filmati presenti nel percorso espositivo sono proposti in italiano, inglese, spagnolo e nel linguaggio nazionale dei segni (LIS).

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